Mentre la NASA sta lottando per completare lo sviluppo della sua nuova tuta spaziale, SpaceX presto testerà la propria durante la missione Polaris Dawn.
Un outfit da oltre un miliardo? L'influencer più seguito del nostro pianeta non ha ancora osato. Tuttavia, questa è la cifra già spesa dalla NASA per la sua nuova tuta senza ottenere risultati convincenti. Una battuta d'arresto per il programma spaziale americano mentre SpaceX, da parte sua, si prepara a testare il proprio modello durante la missione Polaris Dawn, la cui prossima finestra di lancio è annunciata per questo venerdì 6 settembre alle 9:33 ora francese dal Kennedy Space Center della NASA in Florida, con altre possibilità sabato e domenica, secondo l'autorità di regolamentazione dell'aviazione civile americana.
Un'innovazione decisiva per il futuro dello spazio
Al diavolo i materiali troppo rigidi e i colori sgargianti, la tenuta che indosseranno tutti coloro che domani partiranno per attaccare il Pianeta Rosso, come ha già previsto Elon Musk, si distingue per il colore bianco, le sovracuciture alle ginocchia, gli inserti neri e soprattutto per la leggerezza. Basta confrontare i guanti della tuta della NASA, che sembrano grandi salsicce, con le dita articolate di quelle della SpaceX. Le tenute degli stormtrooper di Star Wars sono decisamente da riporre nell'armadio.
Di fronte a razzi e reattori capaci di trasportare esseri umani a migliaia di chilometri dalla Terra, un equipaggiamento, per quanto futuristico, non fa impressione. Tuttavia, la sua importanza è tutt'altro che aneddotica. Ad agosto 2021, un giornalista americano specializzato in spazio ha rivelato su Twitter che, secondo l'ispettore generale della NASA, i ritardi nella progettazione di una tuta meno arcaica di quella degli uomini dell'Apollo hanno compromesso il ritorno dell'uomo sulla Luna previsto per il 2024. Da allora, la missione Artemis III è stata posticipata a settembre 2026.
Materiali sviluppati appositamente per le limitazioni di spazio
Prima dell'arrivo del modello sviluppato da SpaceX, gli astronauti dovevano arrangiarsi con due tipi di tute per le loro passeggiate spaziali: il modello americano EMU e il russo Orlan. Questa pesante e impegnativa attrezzatura risale ai primi anni '60, all'epoca dei programmi Gemini e Vostok.
Per progettare questa nuova tuta adatta agli ambienti depressurizzati, SpaceX non è partita da zero, ma si è affidata a un modello già utilizzato durante i lanci e gli atterraggi. Sebbene siano trapelati pochi dettagli sulla fabbricazione, avrebbe richiesto lo sviluppo di nuovi materiali isolanti e giunti innovativi, per migliorare la mobilità degli astronauti. Quanto al casco, è ora dotato di una telecamera e di un head-up display, che forniscono a chi lo indossa informazioni su pressione, temperatura e umidità interna. Oltre a rivoluzionare il turismo spaziale con la prima passeggiata spaziale privata della storia, Polaris Dawn ha buone probabilità di cambiare per sempre il guardaroba degli astronauti. La passeggiata spaziale dovrebbe essere trasmessa in diretta il terzo giorno della missione.
