Ritardi, scioperi, cancellazioni… Quasi la metà dei passeggeri aerei francesi ignora i propri diritti

Ritardi, scioperi, cancellazioni… Quasi la metà dei passeggeri aerei francesi ignora i propri diritti
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20 anni fa l’Unione Europea ha adottato una normativa che consente un risarcimento finanziario fino a 600 euro in caso di ritardo o cancellazione del volo.

L’era post-Covid è sinonimo di un’esplosione dei viaggi aerei, nel mondo ma anche in Francia. Questo aumento del traffico non è senza conseguenze. Ritardi e cancellazioni dei voli sono ormai diffusi in molti aeroporti, soprattutto durante le festività. Per non parlare delle conseguenze degli scioperi, che nel settore sono numerosi.

Di fronte a questi inconvenienti esistono delle tutele ma pochi se ne approfittano. Questa è la conclusione di uno studio* condotto da Flightright, una piattaforma online di compensazione delle compagnie aeree, in collaborazione con Pollsroll.

20 anni fa, infatti, l’Unione Europea ha adottato il Regolamento 261/2004 che consente un risarcimento economico fino a 600 euro in caso di ritardo o cancellazione del volo.

Solo un passeggero su due ha inviato una richiesta dopo un ritardo o una cancellazione

Tuttavia, secondo questo sondaggio, il 43% dei passeggeri francesi non conosce i propri diritti in termini di risarcimento mentre il 31% ha già subito ritardi o cancellazioni del volo (4%) o entrambi (8%).

Alla fine, dopo un problema aereo, solo un passeggero su due ha presentato una richiesta di risarcimento o un reclamo alla compagnia aerea o al fornitore di viaggi.

Le regole europee sono tuttavia generose per il consumatore: “Ogni viaggiatore in partenza da un Paese dell’Unione Europea che vede il suo volo cancellato per condizioni non straordinarie, o ritardato per più di tre ore, ha diritto non solo ad essere assistito, reindirizzato e rimborsati, ma anche indennizzati fino a 600 euro”.

Se sulla carta questo quadro è chiaro, nella pratica le aziende fanno di tutto per allungare le scadenze e complicare le procedure. Esempio con termine di rimborso fissato a sette giorni. In realtà i clienti devono aspettare molto più a lungo perché la stragrande maggioranza dei biglietti non viene acquistata direttamente dalle aziende ma tramite un intermediario come agenzie o piattaforme online.

Sono questi ultimi che vengono rimborsati dalle aziende (che raramente rispettano la scadenza dei sette giorni) e che poi accreditano i clienti, ogni volta che lo ritengono opportuno. In alcuni casi i ritardi possono raggiungere settimane o addirittura mesi. I francesi aspettano ancora il rimborso del biglietto aereo cancellato durante la crisi Covid.

Cattiva volontà delle aziende

Secondo lo studio, di fronte a queste procedure, il 13% dei francesi ha utilizzato una piattaforma specializzata e il 6% un avvocato. Il che non garantisce il risultato: solo il 26% dei richiedenti ha ottenuto il rimborso totale del biglietto, il 55% si è dovuto accontentare di un rimborso parziale o di un voucher. Il restante 27% non ha ricevuto alcun compenso.

Più volte evidenziata, la cattiva volontà delle compagnie aeree (low cost e non) e dei fornitori di servizi ha quindi provocato la reazione della Commissione Europea, che ha chiesto al settore di migliorare le proprie pratiche. Sono stati presi impegni per tutelare i clienti danneggiati con una misura forte: un periodo di rimborso di 14 giorni indipendentemente dal canale di acquisto del biglietto.

“Edreams, ODIGEO, Etraveli Group e Kiwi.com si sono impegnati a informare meglio i consumatori sui loro diritti in caso di cancellazione dei voli da parte delle compagnie aeree e a trasferire i rimborsi dei biglietti entro sette giorni dalla data in cui li ricevono dalla compagnia aerea, il che significa che i consumatori dovrebbero riceverli entro 14 giorni”, si legge a comunicato.

Periodi di rimborso ridotti

Ricorda che ODIGEO comprende i marchi eDreams, Opodo, Go Voyages, Travellink e Liligo ed Etraveli Group è la società madre di Mytrip, GotoGate, Flybillet, Flightnetwork, Supersavetravel, Seat24 e Travelstart.

Oltre a questa scadenza, agenzie e piattaforme si impegnano a informare meglio i propri clienti e soprattutto a facilitare il contatto, che a volte rappresenta un percorso a ostacoli. “Il numero di telefono e l’indirizzo e-mail delle agenzie di viaggio online saranno elencati nelle o attraverso le sezioni ‘contattaci’ dei loro siti web, in modo che i consumatori possano comunicare con loro anche tramite e-mail o telefono.”

* Studio condotto su un campione di 1.000 persone rappresentative della popolazione francese di età compresa tra 18 e 65 anni (3 categorie: 18-34 anni, 35-49 anni, 50-65 anni). I dati sono stati raccolti utilizzando un questionario online anonimo (10 domande) dall’8 al 15 febbraio 2024.

Olivier Chicheportiche Giornalista BFM Business

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