I commenti dell'avvocato difensore scatenano scompiglio

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Forte tensione a margine del settimo giorno del processo per stupro di Mazan. Questo martedì 10 settembre, diversi giornalisti presenti nell'aula del tribunale penale dipartimentale di Vaucluse riferiscono che uno degli avvocati difensori ha creato un vero e proprio putiferio nel tentativo di difendere i suoi assistiti, assicurando che “c'è stato stupro e stupro”.

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Secondo il rapporto di BFMTV, la commozione è iniziata durante uno scambio di battute tra Guillaume De Palma, avvocato di sei dei 51 imputati, e uno dei direttori delle indagini della polizia giudiziaria di Avignone, responsabile della descrizione dei video trovati sul computer di Dominique Pelicot. Secondo quest'ultimo, “in nessun momento gli indagati potevano ignorare che Gisèle Pelicot era incosciente”, utilizzando il termine “stupro”.

La rabbia della figlia di Gisèle Pélicot

Interrogato da questa dichiarazione, il signor De Palma si è chiesto se la “certezza di una scena di stupro” difesa dall'investigatore “non fosse un po' frettolosa”. Il funzionario avrebbe poi ribattuto che in un “caso di regolamento di conti, stiamo parlando di omicidio e questo non è scioccante”. Al che l'avvocato ha risposto: “sì, ma a quel punto, c'è stupro e quando non c'è l'intenzione di commetterlo, non è stupro”. Queste osservazioni hanno fatto sobbalzare la parte civile.

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