Questo mercoledì 27 novembre 2024, durante la conferenza dell’NPA, si è svolto un dibattito sul futuro della televisione, alla presenza di Nicolas de Tavernost, presidente di RMC BFM, Christopher Baldelli, futuro direttore generale di Réels TV, e Fabrice Bakhouche, Amministratore Delegato del gruppo Sipa Ouest-France. I relatori hanno discusso dell’arrivo di nuovi attori su TNT (Réels TV e Ouest-France TV) e delle questioni legate alla numerazione dei canali. Il dibattito si è concentrato principalmente sull’impatto della concorrenza sul panorama audiovisivo e sull’importanza dell’aggregazione nel contesto delle televisioni connesse. Sono state evidenziate le difficoltà nel creare un pubblico per i nuovi operatori e la necessità di una regolamentazione del mercato.
Dove apprendiamo che Réels TV non si chiamerà Réels TV
Fabrice Bakhouche ha presentato il progetto per il nuovo canale del gruppo Ouest-France, sottolineando i valori di “prossimità e pluralismo“, nel cuore del DNA del gruppo. Ha sottolineato che questo progetto risponde ad una “domanda insoddisfatta” Rappresentanza dei francesi in televisione. Il canale sarà generalista con una “stato d’animo leggermente diverso da quello che offre la televisione oggi”. Christopher Baldelli, dal canto suo, ha menzionato il progetto “Réels TV” (il cui nome definitivo non è stato ancora deciso) che sarà un canale generalista incentrato sui documentari, sulla cultura e sulla partecipazione al dibattito pubblico, riflettendo il desiderio di Daniel Kretinsky, proprietario di CMI Media, per contribuire alla “qualità del dibattito pubblico“.
Di fronte a questi due entranti, Nicolas de Tavernost, nella PAF da quasi quarant’anni, ironizza: “Sono 25 anni che sento dire che la televisione è morta.”ha dichiarato, sottolineando incidentalmente l’interesse per la concorrenza. Ha insistito in particolare sull’importanza dell’aggregazione, sottolineando la necessità di una regolamentazione per evitare la creazione di monopoli in questo settore in continua evoluzione con l’arrivo delle televisioni connesse. Egli chiede che nel sistema anti-concentrazione si tenga conto delle questioni relative all’aggregazione.
“L’interesse pubblico è non cambiare la numerazione”
Il dibattito si è poi spostato sulla numerazione dei canali. Nicolas de Tavernost ha ricordato che “l’interesse pubblico è non modificare la numerazione“, ha affermato, prima di aggiungere: è “solo nel Vangelo che il primo (arrivato su TNT, ndr) sarà l’ultimo (servito, ndr)”. Il rappresentante della CMA CGM, azionista di RMC BFM, si riferisce qui a BFMTV, che a suo avviso dovrebbe mantenere il canale principale dei canali di notizie se dovessero raggrupparsi in un blocco, ma anche a RMC Story e RMC Découverte Nicolas de Tavernost rifiuta l’idea che queste due antenne – situate sui canali 23 e 24 – siano relegate nella numerazione rispetto ai nuovi concorrenti.
Di fronte a questo discorso, Christopher Baldelli, già socio di Nicolas de Tavernost quando dirigeva radio RTL, ha sottolineato che la situazione era “completamente nuovo“con il contemporaneo arrivo di nuovi canali, evidenziando la necessità di un nuovo approccio da parte di Arcom. Da parte sua, Fabrice Bakhouche ha aggiunto che la numerazione era un “questione cruciale“per i nuovi entranti, perché ritrovarsi in fondo alla griglia potrebbe penalizzarne lo sviluppo e nuocere alla concorrenza. Insiste sul fatto che una numerazione sfavorevole potrebbe creare una “precedentepenalizzando i futuri bandi di gara. Il dibattito ha infine evidenziato l’importanza di regolamentare il mercato audiovisivo, per garantire sia la concorrenza che l’interesse pubblico.
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