Il gruppo France Télévisions chiederà ai produttori con cui collabora di limitare il più possibile l'uso degli animali nei film, ad esempio sostituendoli con immagini generate al computer, il che costituisce una novità per un player audiovisivo di queste dimensioni.
Il dibattito sull'uso degli animali sta gradualmente emergendo nel settore, sconvolgendo le abitudini e talvolta suscitando polemiche, come recentemente con l'annunciato ritorno dello spettacolo “Intervilles”, a priori senza le sue famose mucche, su uno dei canali pubblici.
Dopo Dax e Mont-de-Marsan, la città di Bayonne ha annunciato giovedì 14 novembre che non parteciperà alla nuova versione di “Intervilles”, prevista per l'estate del 2025. Sessantatre anni dopo la sua creazione, lo spettacolo Cult ritorno su France Télévisions per quattro serate, ma questa volta senza la prova della mucca, secondo queste città taurine del Sud-Ovest.
Interrogato dall'Agence France-Presse (AFP) sulla presenza o l'assenza di mucche nel nuovo spettacolo, il gruppo audiovisivo non ha risposto. Ma il conduttore Nagui, un fervente difensore della causa animale, ha dichiarato nel 2020 di essere contrario al ritorno delle mucche. Il pensiero non è nuovo. Già nel 1996, il trattamento riservato alle mucche nei quiz televisivi era stato segnalato dalla Fondazione Brigitte Bardot, che lo considerava «uno stress permanente» per “animali senzienti trascinati da una città all’altra”.
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Preferisci gli “animatronici”
In generale, France Télévisions ha appena modificato la sua “codice di condotta dei partner commerciali” richiedere a tutti i propri fornitori di dare priorità, “ove possibile, l’uso di immagini fornite da banche di immagini, effetti speciali o animatronici (tipi di pupazzi robotici)”secondo la nuova versione di questo documento, consultata dall'Agence France-Presse.
Recentemente, il programma “Fort Boyard” trasmesso su France 2 ha sostituito le tigri con animazioni 3D.
Se si continuano a utilizzare animali, France Télévisions chiede garanzie sulle condizioni delle riprese, per evitare qualsiasi sofferenza, o il divieto di anestetizzarli (per simulare la morte). Chiede garanzie anche sui formatori impiegati, che non devono averne “non è oggetto di alcuna condanna per maltrattamento di animali”.
Il gruppo pubblico è il primo grande attore nel settore audiovisivo e “l'unico gruppo” Per rispondere a questa richiesta dei difensori degli animali, sottolinea all'AFP l'associazione PAZ (Projet Animaux Zoopolis), che ha avanzato la richiesta. L'associazione, che ha contattato tutti i principali canali, accoglie con favore la decisione ma si rammarica della clausola “Resta solo incentivo” e auguro che lei “diventa restrittivo”spiega all'AFP la sua direttrice, Amandine Sanvisens. PAZ è contraria in linea di principio all'utilizzo di animali selvatici, in cattività e addestrati nelle riprese.
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