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Un questionario accusato di wokismo mette in imbarazzo la SSR

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Estratto dal questionario RTS “diversity checklist”. Immagine: KEYSTONE/montaggio Watson

Un questionario della direzione generale della Radiodiffusione pubblica svizzera (SSR) relativo, tra l’altro, al genere è oggetto di dibattito nel programma «Le poinG», che andrà in onda mercoledì sera su Léman Bleu.

08.10.2024, 17:3009.10.2024, 05:01

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Un questionario relativo, tra l’altro, al genere, attualmente in discussione negli organi direttivi della radiodiffusione pubblica svizzera (SSR), è al centro della trasmissione «Le poinG» di Laetitia Guinand, che andrà in onda mercoledì alle 20.00 Canale Leman Bleu.

Uno dei partecipanti a questa mostra, Jonas Follonier, autore del saggio La diffusione del Wokismo in Svizzerapubblicato da Slatkine, denuncia un caso di “wokismo” nella SSR, di fronte al direttore del dipartimento di strategia e programmazione della RTS, Thierry Zweifel, presente sul set.

Il caso denunciato è una “lista di controllo della diversità” allegata a un “Patto sulle condizioni per la concessione dei finanziamenti della SSR sia alle produzioni di fantasia che a quelle non di fantasia”.

Chi desidera ottenere un finanziamento dalla SSR per la produzione di un’opera, di finzione o meno, è invitato a compilare un questionario che fornisce informazioni sulla “diversità” tra le persone che appariranno sullo schermo, nonché all’interno della troupe cinematografica.

Tale questionario è in discussione da almeno un anno in seno alla SSR, come riportato nel Nuovo giornale di Zurigo nel 2023.

Ecco cosa viene chiesto nel questionario:

“Il cuore della storia tocca uno dei seguenti argomenti? Se sì, seleziona un massimo di 3 argomenti, vale a dire quelli più importanti

Le caselle proposte per la verifica includono le seguenti: “Ruoli di genere”, “Colore della pelle/persone razzializzate”, “Vita con salute o integrità fisica compromessa”, “Orientamento e/o identità sessuale”, “Migrazione”, “Vita multigenerazionale”. insieme”, “La diversità di genere è rappresentata?”, “La distribuzione include persone provenienti da gruppi di popolazione che tendono ad essere sottorappresentati nella popolazione [domaine du] film?”, vale a dire: “persone razzializzate, persone non eterosessuali, colpite dalla loro salute o dal loro aspetto fisico, provenienti da un contesto economico svantaggiato, con un’esperienza migratoria o di altro tipo”.

Per quanto riguarda la troupe cinematografica, le domande sono:

“La diversità di genere è rappresentata nel team? Il team include persone provenienti da gruppi di popolazione sottorappresentati?

“Esistono offerte speciali per incoraggiare i dipendenti provenienti da gruppi di popolazione sottorappresentati (ndr: gli stessi gruppi delle persone che appaiono sullo schermo) a unirsi al team?”, “ Vengono offerte opportunità ai dipendenti per conciliare vita professionale e privata durante il periodo di produzione?

La terza parte del questionario riguarda il genere. I “membri principali della squadra” (produzione, regia, sceneggiatura, direzione di produzione, animazione, ecc.) sono invitati a definirsi, a piacere, come:

“donna”, uomo”, “varie”, “ancora aperto”, “nessuna indicazione”

L’RTS non utilizzerà la checklist a monte

In «Le fistG», che andrà in onda mercoledì sera, Thierry Zweifel, direttore del dipartimento Strategia e Programmazione della RTS, interrogato sulla «lista di controllo della diversità», afferma che «in questo momento è in corso una discussione» all’interno della SSR. riguardo a tale questionario, “a seguito delle critiche espresse (…), ha ricordato [par Jonas Follonier]”. Aggiunge che “la RTS non ha mai utilizzato la checklist”.

Secondo Thierry Zweifel, in futuro la “lista di controllo della diversità” potrebbe essere utilizzata una volta completate le produzioni di fantasia o non, e non prima. Precisa: la “lista di controllo della diversità”, “utilizzata a un certo momento dalla SRF”, la radio e la televisione di lingua tedesca, “non ha mai ostacolato la scelta di un progetto, ma è stata principalmente a fini statistici”.

Le cose ora potrebbero sembrare più chiare. Resta da vedere se il questionario rimarrà tale o se servirà da griglia di analisi sulla base dei lavori prodotti, in modo da garantire in generale il rispetto di “inclusione e diversità”, valori cari a RTS, come ricorda Thierry Zweifel in “Le poinG”.

“Definizione di Wokismo”

Detto questo, cos’è il wokismo, un termine che elettrizza? Per alcuni i risvegli sono dei liberatori, per altri sono poliziotti travestiti da liberatori. Nel suo saggio che vuole essere una critica a un’ideologia dalla dimensione “totalitaria”, Jonas Follonier ne dà una definizione in tre punti, con l’aiuto del professore di filosofia all’Università di Neuchâtel Olivier Massin, che ne firma la prefazione.

Secondo loro, il Wokismo è una “ideologia politica che sostiene le seguenti tre tesi”:

  1. “Le nostre democrazie liberali sono strutturate attorno a relazioni di oppressione pervasive e nascoste”.
  2. “Queste relazioni di oppressione si combinano per costruire identità sociali basate sulla razza, sull’orientamento sessuale, sul genere, sulla disabilità, ecc.”
  3. “Le persone oppresse hanno un accesso privilegiato, attraverso la loro esperienza vissuta, a queste relazioni di oppressione”.

Il libro di Jonas Follonier è pieno di esempi di “wokismo” tratti da casi francofoni, nelle università, nelle scuole, nei media statali e nella cultura. Spetta a ciascuno formarsi la propria opinione su queste domande.

2024, 115 pagine.immagine: dott

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