TOP/FLOP – Prigionieri inglesi su Canal +, una spia riluttante o un losco albergatore di Miami. Quali eroi seguire o meno in televisione questa settimana?
16/20
“Time: Prisoners”, 4×52 minuti, Canal+, giovedì 10 ottobre, 21:10.
Questa antologia britannica senza compromessi esplora la realtà del sistema carcerario nel Regno Unito. Dopo il centro penitenziario maschile della prima stagione, è il momento di un carcere femminile. Questa seconda stagione intreccia il destino di tre compagni di prigionia incarcerati lo stesso giorno in un centro di custodia cautelare vicino a Liverpool. Madre single di tre figli senza precedenti penali, Orla (Jodie Whittaker, Dottor Chi) rimane sbalordito quando la frode sul contatore elettrico lo porta dietro le sbarre. Abi (Tamara Lawrance) sta scontando l’ergastolo per un’accusa che non vuole rivelare. Recidivo, il giovane Kelsey, appena uscito dall’adolescenza, viene nuovamente coinvolto nel traffico di droga. La rissosa ragazzina (Bella Ramsey, straordinaria come in L’ultimo di noi) non solo deve affrontare la riabilitazione e l’astinenza, ma si scopre incinta del suo fidanzato spacciatore. Attraverso questo triplo ritratto, gli sceneggiatori Jimmy McGovern e Helen Black sono meno interessati, questa volta, al senso di colpa per denunciare il peso sociale dell’incarcerazione che disgrega le famiglie. Il reinserimento è ancora più difficile quando la casa è stata distrutta. La serie, che non cade nel pathos grazie ai suoi favolosi interpreti, mostra anche le specificità delle carceri femminili. Più comunità e supporto. Anche più dannoso.
15/20
“Quelli che arrossiscono”, 8×10 minuti, Arte.TV
Una palestra. Una decina di studenti di teatro delle scuole superiori provano Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. Un insegnante sostitutivo (Julien Gaspar-Oliveri, coautore e regista di questa serie, un ex Vita più bellaattualmente nei titoli di coda della serie Zorro et Il mondo non esiste) che sconvolgerà le convenzioni del corso e molto altro ancora. Il lavoro dell’attore come rivelatore della personalità è una fonte inesauribile di storie ed emozioni, di La schivata A Mandorli. Come si gioca all’amore? Follia? Follia innamorata? Oscillazione “Non ti amo” all’altro, dritto negli occhi, con sicurezza, perfino ferocia. Cosa fa fisicamente per essere rifiutato nonostante le suppliche? E quando finalmente arriva l’accettazione, tradotta in un abbraccio? “ Trai forza da esso», raccomanda il professore. In questa finzione quasi documentaristica, i giovani interpreti, aspiranti attori in città così come sullo schermo, ripresi da vicino i loro volti, si rivelano. Imparano anche a diventarlo. Miglior serie breve al festival Séries Mania 2024.
15/20
“Hotel Cocaine”, 6×60 minuti, MyCanal
Dopo Narcos , Cartelloet Padrini di Harleml’essenziale Chris Brancato offre questa serie avvincente, un dipinto senza filtri dell’affascinante Miami degli anni Settanta, su uno sfondo di thriller e dramma familiare. Al Mutiny Hotel, mecca della vita notturna della Florida, Roman Compte (Danny Pino) si preoccupa di placare la sete dei suoi clienti con balli, sesso e droga. Un affare d’oro che arriva a turbare un agente dell’FBI (Michael Chiklis) deciso a costringerlo a interferire negli affari di suo fratello che non vede da vent’anni. O quando i legami di sangue si mescolano al traffico di droga. Il Mutiny Hotel è esistito davvero. Questa serie non si ispira ad alcun fatto reale in particolare ma ne riprende, a grandi linee, alcuni passaggiHotel Scarface: dove i cowboy della cocaina festeggiavano e complottavano per controllare Miamiun’edificante inchiesta pubblicata nel 2017 nelle ore ricche dell’establishment, a lungo considerato il centro nevralgico dei succosi casi penali.
14/10
«La Macchina», 6×45 minuti, Disney+
Amici d’infanzia Diego Luna ( Andor ) e Gael Garcia Bernal (Babel) si sono affermati come i migliori ambasciatori della settima arte messicana. Uniscono le forze in questa tragicommedia che mette a nudo la corruzione che affligge il mondo della boxe nel loro paese. Alla fine della sua carriera, con i suoi chili di troppo e le ripetute commozioni cerebrali, Esteban (Garcia Bernal) ha vinto una partita di troppo, irritando i delinquenti che gestiscono il ring. Il prossimo dovrà perderlo. Altrimenti, lui e i suoi cari moriranno. Inclusa la sua ex moglie giornalista (Eiza Gonzalez) e il suo stravagante manager dipendente dal Botox (Luna). Una storia toccante di due adulti giocosi che non riescono a crescere e si vedono invecchiare, La macchinaesalta la dimensione spettacolare della boxe, dove l’ego e lo spirito di vendetta vengono sopraffatti. Sotto l’effetto del mescal e di altre droghe, la narrativa talvolta si avventura nel realismo magico e ci ricorda che nessuno può lottare contro il passare del tempo.
13/20
“L’agente sotto copertura”, 6×47 minuti, da giovedì 10 ottobre, Arte, 20:55.
“Un’indagine nervosa dietro le quinte dell’antiterrorismo tedesco” dice la sinossi. La storia è ambientata ad Amburgo. Il punto di partenza è il reclutamento forzato di un giovane afghano per infiltrarsi in una rete terroristica. Raza China non aveva chiesto nulla. Né il ricatto del passaporto esercitato sulla fidanzata dalla polizia. Né l’angoscia dell’insicurezza, così profonda, da cui aveva creduto di fuggire anni prima. Né paura. Né le minacce… Come descritto in questa serie adattata dal formato britannico Informatoredel regista tedesco Matthias Glasner, i cui sei episodi costruiti in flashback ripercorrono i nove giorni precedenti il presunto attacco. La storia, che esplora il dietro le quinte dei servizi di polizia con metodi discutibili, è piuttosto classica. Vale la pena per la sua realizzazione. Orso d’argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale 2024 per il film MorireGlasner, nato ad Amburgo, padroneggia la sua arte tanto quanto la topografia, i vicoli bui, le terre desolate industriali e portuali della sua città. L’inquadratura, le luci, i colori ne risentono. Il climax aumenta. Lo spettatore ne rimane coinvolto.
12,5/20
“Nightsleeper”, 6×55 minuti, da mercoledì 9 ottobre, TF1, 21:10.
Panico a bordo del treno notturno Glasgow-Londra, controllato a distanza da hacker informatici. A seguito di un’evacuazione incompleta, alcuni sfortunati viaggiatori si ritrovano intrappolati a bordo, tra cui il Ministro dei Trasporti, un giornalista, un patriarca indebolito, la barista, un passeggero su sedia a rotelle, un ragazzino separato dalla madre e un agente di polizia fuggitivo (Joe Cole, Un barlume di speranza), che diventerà il punto di contatto con la direttrice della sicurezza informatica, Abby Aysgarth (Alexandra Roach). Il caso fa piuttosto bene le cose a questo thriller ferroviario ad alta velocità, che non si lascia spaventare dalle incongruenze dello scenario e compensa con l’efficacia dell’ambientazione a porte chiuse. Con un terrificante salto nell’ignoto. Come riprendere il controllo della locomotiva? Come evitare la collisione con altri treni? Peccato che questo brio sia appiattito dalle scene che si svolgono nei locali dell’amministrazione. Abby e i suoi compagni di squadra soffrono di queste sequenze di dialogo che sono troppo gergali e tecniche. E dimenticano l’andamento delle loro indagini, il cui esito è un po’ sprezzante.
20/05
“Monsieur Parizot”, 2×45 minuti, lunedì 7 ottobre, TF1, 21:10
Signor Parizot spin-off «gargamelien» diCamping Paradisodi cui TF1 sta testando un primo doppio episodio questa settimana, pone diverse domande. A quale target può puntare questo tipo di programma nel 2024? Quale produttore potrebbe realizzare un progetto di tale indigenza in un panorama seriale francese di cui non smettiamo mai di lodare l’impiego e le esigenze? E chi crede ancora che il singolo spettatore sia riducibile al tempo cerebrale a disposizione? Il numero di spettatori di questa commedia familiare e poliziesca potrebbe forse sorprendere. Ma non certo quello che dice sul mondo e sui rapporti con gli altri. La sua messa in scena, la recitazione, la trama, se ce n’è una, la bruttezza dell’immagine e questo modo di ingannare il mondo senza niente, peggio, con volgarità, per gentilezza e divertimento, ci lasciano senza parole.
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