Il presidente del Raduno Nazionale ha segnalato un richiamo all’ordine di Arcom nella direzione del programma in onda su TMC.
Il 24 giugno, cinque giorni prima delle elezioni legislative, il programma “Quotidien” ha trasmesso il montaggio video di una conferenza stampa di Jordan Bardella nella rubrica “19.30 media” del giornalista Julien Bellver.
Una sequenza in cui il politico è apparso senza parole di fronte alla domanda posta da un giornalista. Tuttavia questa sequenza sarebbe nata da un montaggio mentre quest’ultimo prendeva appunti. Alcuni, compresi i difensori del presidente del Raggruppamento Nazionale, lo consideravano troncato. Arcom era stata quindi sequestrata. Sei mesi dopo, il poliziotto dell’audiovisivo ha appena emesso il suo verdetto ed è a favore di Jordan Bardella.
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Arcom ha così pubblicato un comunicato sul proprio sito in cui lo precisa “L’Autorità ha rilevato che la sequenza in questione, che non si presentava chiaramente come una caricatura o un pastiche, era stata oggetto di montaggi idonei a distorcere il reale significato delle immagini trasmesse, e ciò in un contesto elettorale che richiedeva una maggiore vigilanza”. L’istituzione ha anche spiegato che questa sequenza “potrebbe aver ingannato gli spettatori” e ha “ha ricordato fermamente all’editore del servizio la necessità di garantire il rispetto dei suddetti obblighi”.
Questo lunedì 13 gennaio, Jordan Bardella era ovviamente entusiasta di questa notizia che ha riferito sul suo account X parlando direttamente alla rivista “Quotidien”, in onda su TMC. “Un video che aveva indignato il profilo “Les Corsaires” nelle mie conferenze stampa. Che questi attivisti facciano il loro mea culpa pubblico è improbabile!”ha scritto per primo.
Poi, il leader politico è andato oltre, puntando il dito contro Gérald Darmanin, allora ministro degli Interni, che all’epoca aveva reagito a questo video deplorando “una tragedia per la nostra democrazia”.
Giordano Bardella aveva già risposto su X in quel momento scrivendo: “ Che tragedia per la nostra democrazia vedere i miei avversari ridotti a montaggi fuorvianti in cui prendo nota delle molteplici domande che mi vengono poste prima di rispondere. »
Il presidente della RN si è rivolto ancora una volta a Gérald Darmanin su X: “ D’altra parte, mentre il governo chiede la censura dei social network con il pretesto di lottare contro le “fake news”, ho il diritto di aspettarmi delle scuse secche da parte di Gérald Darmanin, allora ministro degli Interni incaricato dell’organizzazione del elezioni, che avevano condiviso questo estratto fuorviante in piena campagna elettorale”ha concluso.