138 siti IPTV chiusi dalle autorità

138 siti IPTV chiusi dalle autorità
138 siti IPTV chiusi dalle autorità
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Da diverse ore non è più possibile consultare un centinaio di siti dedicati allo streaming illegale.

La lotta contro i siti di streaming illegali continua. Le autorità americane hanno annunciato di aver chiuso nel mese di dicembre ben 138 siti dedicati a questa attività.

Questi ultimi, che rappresentavano più di 800.000 visitatori annuali cumulativi, consentivano l’accesso a piattaforme o canali che richiedevano un abbonamento specifico, tra cui Canal+, la piattaforma che trasmette la Ligue 1 DAZN, Bein Sports o anche Netflix e Max.

Siti con sede in Vietnam

Sebbene la maggior parte degli utenti si trovasse negli Stati Uniti e in Canada, questi siti avevano comunque una portata internazionale.

Questa serie di chiusure è dovuta alla segnalazione di The Alliance for Creativity and Entertainment (ACE), che comprende diversi importanti studi di Hollywood, come Sony Pictures, Universal, Warner Bros. e Walt Disney.

I siti interessati erano per lo più ospitati in Vietnam e focalizzati su eventi sportivi. Lo streaming illegale dello sport, e in particolare del calcio, esploderà nel 2024 con la ridistribuzione dei diritti. DAZN, criticata per il prezzo di abbonamento molto alto, è stata una delle principali vittime. I siti pirata sono stati poi distribuiti tramite gruppi su Telegram.

Se questi siti consentivano l’accesso a canali e piattaforme a pagamento senza spendere l’abbonamento richiesto, ciò non impediva loro di richiedere un contributo finanziario.

Anche in Europa i raid sono regolari. L’ultimo è il più impressionante: riguardava una rete IPTV illegale utilizzata da oltre 22 milioni di utenti.


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