Oltre all’uscita (deludente) della seconda stagione di “Squid Game” il 26 dicembre, c’è un mondo “K-drama” sulla piattaforma: commedia sociale femminista, gioco di sopravvivenza, saga strappalacrime… Una scelta di 7 deliziose alternative.
Di Dominique Desré, Pierre Langlais, Sébastien Mauge, Cécile Marchand Ménard, Marion Michel, Augustin Pietron-Locatelli
Pubblicato il 27 dicembre 2024 alle 17:00
Vvera figura di spicco delle serie Netflix, Gioco dei calamari ha appena fatto il suo ritorno, tre anni dopo una prima stagione di successo mondiale. Se notiamo un calo di qualità in questo seguito (opportunistico) delle avventure del giocatore 456, non dimentichiamo una cosa essenziale: è in gran parte grazie alla serie che Netflix ha puntato tutto sulle produzioni sud-sud. Nel lotto dobbiamo ovviamente sistemare le cose, ma possiamo trovare qualcosa per compensare la delusione causata dalla stagione 2 del “gioco del polipo”. Tra la profusione di serie offerte quest’anno, ne abbiamo selezionate sette, solo nuove uscite, da consumare senza moderazione.
“L’ottavo spettacolo”
Otto persone sovraindebitate accettano di partecipare a un misterioso gioco d’azzardo filmato in un ambiente chiuso… Se la somiglianza è sorprendente, L’ottavo spettacolo risulta essere più rilevante e molto meno laborioso di Gioco dei calamarinella sua denuncia di una moderna società dello spettacolo, capitalista e voyeuristica fino all’assurdo. Qui il gioco è la riproduzione di una società verticale e ingiusta, in cui ogni partecipante occupa un piano dell’ambientazione e guadagna più soldi di chi abita al piano inferiore. Ben presto l’utopia della convivenza esplode. Satirico più che cinico, tragicomico, terribilmente lucido sulle nuove forme di intrattenimento che ci circondano, L’ottavo spettacolo è anche toccante, perfino poetico, nel suo dichiarato desiderio di trovare bene una forma di autenticità nella società. – SM
R Creato da Han Jae-rim (8 × 45 minuti).
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“La Regina delle Lacrime”
Uscito la scorsa primavera in Corea del Sud, l’ultimo K-drama della regina degli sceneggiatori, Park Ji-eun, alla quale dobbiamo l’essenziale Atterraggio d’incidente su di te –, ha infranto i record di ascolto del canale televisivo a pagamento tvN. Seguiamo una coppia… che sta lottando. Tre anni dopo aver sposato la squisita (soprattutto nei flashback) Hong Hae-in, una ricca ereditiera a capo di un grande magazzino di lusso, Baek Hyun-woo, divenuto il suo direttore legale, non la sopporta più. Le dice che le restano solo pochi mesi di vita… Guerra di successione, sporchi trucchi, litigi, situazioni divertenti, romanticismo selvaggio e altro ancora si intrecciano in questa saga tanto avvincente quanto commovente. — GG
R Creato da Park Ji-eun (16 × 70 minuti).
“Sig. Plancton”
Amanti della vita sottomarina, andate avanti. L’eroe di questa improbabile commedia romantica, Hae Jo (un riferimento a Jimi Hendrix?), è un temerario tuttofare, che vive senza preoccuparsi del domani. Quando scopre di soffrire di una malattia genetica incurabile, parte alla ricerca del suo padre biologico… e porta con la forza il suo ex in un viaggio attraverso la Corea. In un divertente equilibrio tra commedia eccentrica, dramma intimista – la sua giovane prigioniera sta attraversando una menopausa precoce – e thriller mafioso, Signor Plancton è una stranezza i cui eccessi divertono e infastidiscono a turno. —PL
Q Creato da Jo Yong (10 × 60 minuti).
“Le virtù della vendita”
Geumje, 1992. Essere donna in questo piccolo villaggio sudcoreano significa essere una moglie e una madre disponibile e discreta. Deviare da queste ingiunzioni è punito dallo sguardo di disapprovazione della comunità. Eppure, oh scandalo! Quattro donne sfidano i divieti e si lanciano nel business dei giocattoli per adulti. Moderatamente ribelli o veramente sfacciati, interpretati da attrici esilaranti, scoprono anche le virtù di una sessualità soddisfatta. La serie offre uno sguardo critico, a volte ingenuo ma divertente, al giusto pensiero e al patriarcato della società coreana. – CM-M.
Q Creato da Choi Bo-rim (12 × 50 minuti).
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“Pepite di pollo”
Attenzione: non aspettatevi un menù di tender in stile KFC, il “nugget di pollo” cucinato qui è un dakgangjeong, una polpetta di pollo fritta condita con salsa agrodolce, come la mangiamo in Corea. Così poste le cose, il resto sarà solo assurdità, sorpresa e risate – o indigestione, a seconda dello stomaco. Guarda l’ingrediente iniziale: una giovane donna trasformata improvvisamente in una crocchetta (!), suo padre e il suo corteggiatore intraprendono un’indagine per riportare il raviolo alla sua forma umana, che coinvolge goffi ristoratori di pollo fritto, un vecchio metallo viola vecchio di duecento anni , uno scienziato pazzo, una coccinella telecomandata, ecc. Difficile dire di più perché questa serie, satura in ogni modo, che gioca anche alla parodia, sfida i codici della commedia-thriller culinaria. Dovrete assaggiarlo per farvi un’opinione… – MM
Q Creato da Park Ji-dok (10 × 30 minuti).
“Ancestrale”
Un vecchio viene assassinato. Nel suo villaggio, dopo questo primo omicidio, i cadaveri cominciano ad ammassarsi… Creato dal regista di Ultimo treno per Busan (qui solo sceneggiatore), questo thriller dalla scrittura maliziosa, perfino perniciosa, si diverte a orchestrare il caos attorno a un mistero, curiosamente, sempre più inspiegabile. La povera Yoon Seo-ha, nipote della prima vittima, arriva per identificarla. Scopre di avere un fratellastro – o è solo un individuo losco esaltato? Ancestrale tende al terrore (tendenze all’orrore popolare e allo sciamanesimo) e suggerisce il soprannaturale senza assumerlo pienamente. La serie inoltre non evita alcuni cliché narrativi, ma piuttosto esegue molto bene la sua missione di thriller procedurale molto birichino. — AP-L.
Q Creato da Yeon Sang-ho (6 × 45 minuti).
“Un paradosso assassino”
Lee Tang è un giovane senza qualità. Tutto sembra annoiarlo: la famiglia, gli studi, il lavoro in un minimarket, insomma la sua vita, lanciata sull’autostrada della mediocrità. “Perché non mi succede mai nulla? » Gli verrà scontata la sera in cui ucciderà, per legittima difesa, un uomo che si rivelerà un assassino. Lee Tang si trasforma suo malgrado in Batman, presto aiutato da un aiutante smanettone (Roh Bin, ahahah) e inseguito da un poliziotto tosto. L’arrivo di un vecchio “vigilante” completamente pazzo ravviverà ancora di più questo gioco del gatto col topo… Intendiamoci, interrogativi morali al momento Destro è solo un pretesto per sviluppare un umorismo nero che spesso colpisce nel segno. E anche se l’intera serie è paradossale – il montaggio fluido e giocoso è parassitato da una costruzione inutilmente contorta – ci divertiamo a guardare questo curioso intrattenimento. – SM
Q Creato da Kim Da-mi (8 × 55 minuti).