Questo lunedì Donald Trump diventerà ufficialmente nuovamente presidente degli Stati Uniti durante l’Inauguration Day che si svolgerà a Washington. Per l’occasione sono stati invitati tanti selezionatissimi ospiti e il programma si preannuncia fitto per questa inaugurazione. Facciamo il punto.
La cerimonia inaugurale avrà luogo davanti al Campidoglio di Washington, capitale degli Stati Uniti d’America, e avrà inizio alle 9:30 (15:30 ora di Parigi). In questa occasione avranno luogo spettacoli musicali, tra cui il canto dell’inno americano.
Quindi, Donald Trump e sua moglie, così come il suo vice presidente JD Vance e sua moglie, entreranno alla Casa Bianca dove saranno accolti da Joe Biden. Poi si recheranno in Campidoglio per il resto delle cerimonie.
Dopo la cerimonia di giuramento e il discorso inaugurale, il nuovo presidente firmerà le sue prime nomine e gli ordini esecutivi, parteciperà a un pranzo ufficiale e passerà in rassegna le truppe nella tradizionale parata lungo Pennsylvania Avenue che porta alla Casa Bianca. In serata, tre balli di investitura segneranno la fine di questa giornata storica. I festeggiamenti si concluderanno il giorno successivo con un servizio di preghiera nazionale presso la Cattedrale di Washington.
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Chi verrà a cantare alla cerimonia?
Questa è la grande domanda di tutte le cerimonie di inaugurazione americane. Per Joe Biden nel 2021 hanno cantato star come Lady Gaga e Jennifer Lopez, così come Beyoncé e Aretha Franklin per Obama. Al contrario, nel 2016 Donald Trump ha subito diversi rifiuti da parte di grandi nomi e alla fine a esibirsi è stato un ex vincitore di “America’s Got Talent”.
Quest’anno, però, c’è una sorpresa: ci aspettano i Village People e la loro famosa canzone YMCA, oltre alla cantante country, Carrie Underwood. “Sappiamo che questo dispiacerà ad alcuni, ma crediamo che la musica debba trascendere le considerazioni politiche”, ha spiegato lunedì Victor Willis, fondatore del gruppo disco, sulla sua pagina Facebook.
L’estrema destra globale è stata invitata alla cerimonia
Alla cerimonia sono invitati gran parte dell’estrema destra mondiale, compresi i capi di stato. Ciò rompe con la tradizione, che di solito esclude i capi di stato dall’insediamento del presidente americano.
Sappiamo in particolare che per l’occasione saranno presenti Giorgia Meloni, Primo Ministro italiano e Viktor Orban, Primo Ministro ungherese. All’inaugurazione di Donald Trump parteciperanno anche l’ex presidente Jair Bolsonaro, così come il presidente argentino Javier Milei e il suo omologo salvadoregno Navib Bukele.
Tra gli ospiti francesi saranno presenti anche alcuni rappresentanti dell’estrema destra: in particolare Eric Zemmour e la sua compagna Sarah Knafo del partito Reconquête, nonché Marion Maréchal, secondo le informazioni di Le Parisien.
Un altro forte simbolo politico, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non è stata invitata ai festeggiamenti, come riportato da RTL.be.
Miliardari della tecnologia, ospiti VIP
Secondo la NBC, Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg saranno presenti all’insediamento di Donald Trump il 20 gennaio. Queste figure emblematiche della tecnologia americana, che sono tra le più grandi fortune del mondo, occuperanno un posto d’onore sulla scena ufficiale.
“Occuperanno il posto d’onore alla cerimonia, seduti insieme sul palco con altri ospiti illustri, inclusi membri del gabinetto di Trump.”
Fonte anonima per l’articolo della NBC
Tra questi spicca soprattutto Elon Musk. Sostegno attivo di Trump durante la campagna, ha contribuito finanziariamente e ha partecipato a riunioni, consolidando la sua influenza politica. D’ora in poi ricoprirà un ruolo extragovernativo incentrato sulla deregolamentazione e sulla riduzione della spesa pubblica, estensione del suo spostamento a destra iniziato diversi anni fa.
Mark Zuckerberg, CEO di Meta, questo mese ha riorganizzato il suo team di lobbying e modificato le sue politiche di moderazione dei contenuti per allinearsi con la nuova amministrazione repubblicana. Meta ha anche contribuito con 1 milione di dollari al fondo inaugurale di Donald Trump.
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Quanto a Jeff Bezos, fondatore di Amazon e presidente esecutivo della società, ha deciso lo scorso autunno che il Washington Post, di cui è proprietario, non avrebbe preso posizione nella corsa presidenziale, annullando così il desiderio della redazione di opinione di sostenere Vicepresidente Kamala Harris. Amazon ha anche contribuito con 1 milione di dollari al fondo inaugurale di Trump.
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