Denis Law, il secondo miglior marcatore nella storia del Manchester United e membro della venerata “Santa Trinità” del club, è morto all’età di 84 anni. L’ex attaccante della Scozia, morto di morbo di Alzheimer e demenza vascolare, è stato onorato dal club durante la partita domenica contro il Brighton all’Old Trafford.
Prima della partita, è stato osservato un toccante minuto di silenzio in memoria di Law, alla presenza di leggende come Sir Alex Ferguson. L’atmosfera era cupa mentre il pubblico ascoltava la narrazione che metteva in risalto l’immenso contributo di Law sia al Manchester United che al calcio.
Questo tributo è stato un giusto tributo all’eredità di Law. Considerato il più grande giocatore scozzese di tutti i tempi, Law ha lasciato il segno con i Red Devils dal 1962 al 1973, segnando 231 gol in 404 presenze. È il secondo miglior marcatore nella storia del club, subito dietro Sir Bobby Charlton. La sua influenza all’interno del club è immortalata da due statue, tra cui una dell’iconico trio formato da George Best, se stesso e Bobby Charlton.
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Durante la sua permanenza allo United, Law ha contribuito a vincere la Coppa dei Campioni nella stagione 1967/68, oltre a numerosi riconoscimenti nazionali, tra cui i titoli della Premier League inglese nel 1964/65 e 1966/67. e la FA Cup nel 1962/63. In particolare, mentre giocava per il Manchester City, segnò un famigerato autogol contro lo United, che contribuì alla retrocessione finale del club nel 1974.
Vincitore del Pallone d’Oro nel 1964, Law ha rappresentato la Scozia in 55 partite, segnando 30 gol. La sua carriera calcistica comprendeva anche periodi all’Huddersfield Town (1956-1960), al Torino in Italia (1961-1962) e due periodi separati al Manchester City (1960-1961 e 1973-1974), quest’ultimo che segnò la fine della sua brillante carriera. .
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