Ferite fisiche e psicologiche. Gli ostaggi israeliani che saranno rilasciati da questa domenica da Hamas rischiano di subire numerose conseguenze della loro detenzione. L’accordo sulla tregua a Gaza e sul rilascio degli ostaggi entrerà in vigore domenica mattina, dopo 15 mesi di una guerra devastante che ha provocato decine di migliaia di morti nel territorio palestinese.
In una prima fase, durata sei settimane, le ostilità dovranno cessare e 33 ostaggi israeliani dovranno essere rilasciati in cambio di 737 prigionieri palestinesi. Secondo l’Egitto, “più di 1.890 prigionieri palestinesi” saranno rilasciati da Israele durante questa prima sentenza. Secondo fonti vicine ad Hamas, il primo gruppo di ostaggi rilasciati dovrebbe essere composto da tre donne israeliane. Informazioni da prendere con cautela purché non vengano rivelati i nomi delle persone.
Verranno portati negli ospedali
Tre punti di accoglienza sono stati allestiti sul confine meridionale di Israele con Gaza, ai valichi di Kerem Shalom, Eretz e vicino al Kibbutz Reim, ha spiegato un ufficiale militare israeliano. Lì gli ostaggi verranno curati dai medici per essere esaminati, prima di essere trasportati in elicottero in uno degli ospedali predisposti per la loro accoglienza a Tel Aviv.
Le autorità si aspettano che gli ostaggi siano in cattive condizioni. In un rapporto presentato lo scorso dicembre e destinato all’ONU, basato sulle testimonianze degli ex ostaggi rilasciati nel novembre 2023, il Ministero della Salute israeliano ha fornito informazioni sulle durissime condizioni di detenzione di queste persone. Molti di loro furono confinati in tunnel bui e stretti. Gli ostaggi hanno affermato di aver subito violenze fisiche, di essere stati privati di cibo e acqua e di avere un accesso limitato a docce e servizi igienici. Il rapporto menziona anche la violenza sessuale. Tutto ciò richiederà un monitoraggio medico e psicologico per diversi anni.
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