Negli Stati Uniti, affari e politica sono andati di pari passo nell’ultimo secolo. Banchieri, uomini d’affari, erano i più vicini al potere ben prima della nomina di Elon Musk nel governo di Donald Trump.
Pubblicato il 18/01/2025 18:08
Tempo di lettura: 3 minuti
I miliardari americani sembrano tutti schierarsi dietro il presidente eletto Donald Trump, come Marck Zuckerberg, il capo di Méta, Jeff Bezos, fondatore di Amazon e soprattutto il suo consigliere Elon Musk. Tutti sono in lizza per iniziative che possano compiacere Trump, il cui insediamento avrà luogo lunedì 20 gennaio. Ma denaro e potere sono una vecchia storia negli Stati Uniti.
Negli anni ’20, ad esempio, a dettare legge fu un banchiere: Andrew Mellon, che rilevò la banca del padre, investendo poi nel settore minerario. Divenne una delle prime fortune americane, non molto indietro rispetto al grande petroliere Rockefeller. Andrew Mellon divenne segretario del Tesoro, l’equivalente di un ministro dell’Economia, e tale rimase sotto tre presidenti successivi, Harding, Coolidge e Hoover, repubblicani.
Una citazione che descrive le sue idee: “Concedere agevolazioni fiscali alle grandi aziende, in modo che il denaro possa arrivare al grande pubblico, sotto forma di posti di lavoro extra”, O “Prendetevi una pausa dalle tasse sulle grandi imprese, così il denaro potrà arrivare alle persone sotto forma di posti di lavoro aggiuntivi”. Un liberale che vuole abbassare le tasse per i ricchi e impegnarsi nel protezionismo, non così lontano dalle politiche di Trump.
E’ il tempo del denaro facile, dello sviluppo popolare del mercato azionario. Ma il La crisi del 1929 segnò il declino della sua influenza. Gli viene criticato il fatto di non aver saputo comprendere la fragilità del sistema.
Il nuovo presidente eletto nel 1932, Franklin Roosevelt fece appello a Joseph P. Kennedy per risolvere le questioni economiche. Un grande fortunato che si è arricchito nel commercio degli alcolici prima del proibizionismo, poi ha lavorato nel settore delle costruzioni marittime prima che la finanza lo rendesse ricchissimo.
Spetta a lui riformare la Security Exchange Commission e ne sta gettando le basi. Come ricompensa, durante il suo secondo mandato, Roosevelt nominò Joseph P. Kennedy ambasciatore a Londra alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Tuttavia, proprio nel 1939, un altro uomo d’affari, Howard Hughes, divenne essenziale nelle alte sfere. Quell’anno acquistò la TWA, Transcontinental & Western Air, Inc. Hughes è la cosa più vicina ai giganti della tecnologia di oggi. Ha fatto fortuna nella produzione audiovisiva e nell’aviazione, l’aereo, che è la tecnologia dell’epoca.
Nel 1947 testò l’aereo più grande del mondo. La Hughes Aircraft scommette tutto su questo aereo che non verrà utilizzato, ma che frutta all’imprenditore diversi milioni di commesse statali. UN La commissione parlamentare d’inchiesta cerca poi di saperne di più.
Hugues eserciterà quindi pressioni sui politici. Paga abbastanza per coprirsi le spalle, sostiene Johnson, poi Nixon e il suo concorrente con le stesse somme. Negli Stati Uniti niente di nuovo con Musk, Zuckerberg o Bezos: affari e politica vanno di pari passo. Perché come disse Churchill, “La politica non è un gioco. È un affare serio”. Tradurre come “La politica non è un gioco, ma una cosa seria”. Fai affari ancora e ancora, senza preoccuparti dei conflitti di interessi.
!funzione(f,b,e,v,n,t,s) {if(f.fbq)return;n=f.fbq=funzione(){n.callMethod? n.callMethod.apply(n,argomenti):n.queue.push(argomenti)}; if(!f._fbq)f._fbq=n;n.push=n;n.loaded=!0;n.version=’2.0′; n.coda=[];t=b.createElement(e);t.defer=!0; t.src=v;s=b.getElementsByTagName(e)[0]; s.parentNode.insertBefore(t,s)}(window, document,’script’, ‘https://connect.facebook.net/en_US/fbevents.js’); fbq(‘init’, ‘1407895342825011’); fbq(‘traccia’, ‘Visualizzazione di pagina’);
Francia
Related News :