In Tunisia solo le grandi città sono rifornite di gas di città, ovvero circa il 38% del territorio.
“Normalmente, tra dicembre e gennaio, vendo tra le 3.500 e le 4.000 taniche al giorno. Recentemente ci sono state fornite solo 1.200 bottiglie (al giorno) per poco più di una settimana, prima che la quota fosse ridotta a 800 bottiglie al giorno, spiega all’AFP Mounir Riahi, un grossista che non ha ricevuto consegne da sabato.
L’ondata di freddo che ha colpito la sua regione rurale di Béja (nord-ovest) “ha portato ad un aumento dei consumi”, sottolinea Riahi, deplorando “una grave penuria che costringe alcune persone a cucinare sul fuoco di legna”.
Questo “aumento della domanda di bombole di gas è dovuto al ritardo (a causa del maltempo) di una nave che doveva arrivare pochi giorni fa al porto di Radès (vicino a Tunisi, ndr)”, spiega Brahim all’AFP Ziouziou, vice -presidente della Camera Nazionale dei Distributori Domestici di Gas.
Lunghe code sono state osservate a Jendouba (nord-ovest), Kairouan (centro) e in altre zone rurali.
Secondo Ziouziou, in tempi normali, la produzione dovrebbe raggiungere “tra 180.000 e 200.000 bombole di gas al giorno per soddisfare tutte le richieste del mercato”. La capacità è attualmente di sole 150.000 taniche al giorno, anche a causa dell’incendio scoppiato lo scorso marzo a Radès, il principale centro di riempimento del Paese.
Tre imbarcazioni cariche di gas naturale liquefatto dovrebbero arrivare in questi giorni nei porti tunisini, secondo la società pubblica di distribuzione Agil. Ziouziou spera in “un ritorno alla normalità entro una settimana”.
La Tunisia, un paese altamente indebitato in cui gli acquisti di materiali di base sono centralizzati e sovvenzionati dallo Stato, ha sperimentato sporadiche carenze di alimenti di base come latte, zucchero, semola e farina nel 2023 e nel 2024.
Par Le360 Africa (con AFP)
18/01/2025 alle 8:31
Related News :