Pubblicato il 16/01/2025 21:03
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Donald Trump ha promesso di porre fine al conflitto in Ucraina entro 24 ore. Mentre i soldati russi continuano ad avanzare nell’est del Paese, alcuni si preparano a negoziare e dovranno cedere il territorio a Mosca. Reportage dal fronte, a Pokrovsk, dove la disperazione si legge sui volti.
La città ucraina di Pokrovsk è parzialmente distrutta. Gli abitanti vivono sotto i bombardamenti permanenti dei russi, dipendenti dalle decisioni che prenderà Donald Trump.
Il conflitto ha preso una nuova piega: per la prima volta dall’inizio del conflitto ci dicono che ora dobbiamo negoziare, anche a costo di rinunciare ai territori occupati da Mosca. “È un vicolo cieco, possiamo scegliere tra suicidarci o continuare a soffrire in attesa di essere uccisi”deplora un ucraino disperato. Gli abitanti di Pokrovsk sono allo stremo delle forze, sopravvivono da mesi senza elettricità né gas.
Lo stress e la stanchezza si vedono sui loro volti. “Dobbiamo ripristinare Internet e l’elettricità, non mi interessa come ci arriviamo o chi lo fa, ma non voglio più questa vita”rimprovera una donna. Sul fronte, la 155a brigata meccanizzata riunisce ancora 4.000 soldati, in parte addestrati in Francia. Quasi la metà hanno disertato perché i combattimenti sono così difficili. Il giorno prima erano caduti sette soldati. Il comandante non giudica i suoi uomini e desidera negoziare con Vladimir Putin.
Guarda il rapporto completo nel video qui sopra.
Belgio
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