Nel Vallese, la Federazione cantonale degli amici del patois lancia dallo scorso ottobre un bollettino meteorologico settimanale in patois. L’occasione per scoprire la ricchezza di questa lingua con la dialettologa Gisèle Pannatier.
Lingua orale, padroneggiata solo dai più anziani, il patois vallesano e la sua trasmissione sono in pericolo. Per questo motivo, da settant’anni, la Federazione cantonale degli amici del patois intensifica le sue azioni per mantenere viva e valorizzata questa lingua di origine franco-provenzale.
In occasione di questo anniversario, la federazione vallesana, in collaborazione con gli Amici del Patois di Troistorrents che festeggia i suoi trent’anni, propone ogni settimana Internet un bollettino meteorologico in uno dei dialetti regionali (Bagnes, Anniviers, Evolène, ecc.)
Un vocabolario molto ricco
Come gli Inuit e le loro cinquanta parole per descrivere la neve, anche il patois vallesano è una lingua fortemente influenzata dal suo ambiente.
“Si tratta di una lingua orale che si è sviluppata in condizioni geografiche e sociologiche molto particolari”, spiega la dialettologa vallesana Gisèle Pannatier al programma del Forum del 6 gennaio. Si caratterizza per l’osservazione della natura, l’«osservazione del mondo». E lo specialista aggiunge: «È anche un linguaggio di concretezza, di azione, dove il verbo ha molta importanza».
Una situazione delicata
Ad eccezione del comune di Evolène (dove tutte le generazioni possono esprimersi in patois), il numero di parlanti in grado di parlarlo sta diminuendo drasticamente.
In questo contesto, la scuola ha un ruolo da svolgere, secondo Gisèle Pannatier. Per il dialettologo l’idea non è tanto quella di trasmettere questa lingua orale, quanto piuttosto quella di promuoverla: “Secondo me la scuola dovrebbe trasmettere la conoscenza del patois, perché la realtà linguistica nella Svizzera francese è spesso poco conosciuta.
Per il presidente della Federazione vallesana degli amici del patois, “la promozione della lingua contribuisce anche alla sua posizione nella società. Tuttavia, per molto tempo, il patois è stato denigrato e disprezzato, in quanto strumento ostile al progresso”.
Oltre alle previsioni del tempo, la Federazione degli Amici del Patois propone anche testi e rappresentazioni teatrali. Senza dimenticare la pratica quotidiana che si può fare con gli anziani del posto.
Commenti raccolti da Thibaut Schaller e Valentin Emery
Adattamento web: Sarah Clément
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