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Aereo francese preso di mira dalla Russia nel Mar Baltico durante una missione NATO

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Un aereo francese commissionato dalla NATO è stato preso di mira dall’esercito russo nel Mar Baltico durante una missione di sorveglianza. Un grave incidente che avviene in un contesto di tensioni a seguito dei ripetuti sabotaggi di cavi sottomarini, attribuiti alla Russia. L’escalation è stata evitata ma la situazione resta instabile…

Mercoledì sul Mar Baltico si è verificato un grave incidente che ha coinvolto un aereo della NATO francese e l’esercito russo. Durante una missione di sorveglianza nell’ambito di un dispiegamento dell’Alleanza Atlantica, l’aereo della Marina francese è stato preso di mira dalle forze russe attraverso tentativi di disturbo e designazione radar. controllo del fuoco, secondo le informazioni comunicate dall’esercito francese.

Un contesto di crescenti tensioni nel Mar Baltico

Questo incidente avviene in un momento di forte tensione nella regione, poiché negli ultimi mesi nel Mar Baltico sono stati danneggiati diversi cavi sottomarini per le telecomunicazioni e l’energia elettrica. I sospetti di sabotaggio orchestrato dalla Russia nell’ambito di azioni di “guerra ibrida” hanno portato la NATO a intensificare le operazioni di sorveglianza nell’area.

La Eagle S, una petroliera sospetta è salita a bordo

La petroliera Eagle S, battente bandiera delle Isole Cook e sospettata di appartenere ad una “flotta fantasma” russa, è stata abbordata dalla polizia finlandese. È sospettato di essere coinvolto nel sabotaggio di diversi cavi avvenuto alla fine di dicembre, tra cui l’importante cavo elettrico EstLink 2 che collega la Finlandia all’Estonia.

Una “azione aggressiva” da parte della Russia ma nessuna escalation

Prendere di mira tramite radar un aereo della NATO che opera in acque internazionali costituisce “un’azione aggressiva” da parte della Russia, secondo il portavoce dello stato maggiore dell’esercito francese. Tuttavia, il “comportamento professionale dell’equipaggio” ha permesso di evitare qualsiasi escalation, poiché la Russia aveva poco interesse ad attaccare direttamente un aereo dell’Alleanza Atlantica con il rischio di provocare una grave crisi.

Un attacco ad un aereo della NATO può causare un’improvvisa e grave escalation con la NATO.

Il colonnello Guillaume Vernet, portavoce dello stato maggiore degli eserciti francesi

Incidenti “abbastanza diffusi” fuori Europa

Secondo il generale americano Christopher Cavoli, comandante delle forze NATO in Europa, questo tipo di incidenti “abbastanza gravi” contro gli aerei dell’Alleanza sono purtroppo “abbastanza diffusi” e “si spingono ben oltre i confini dell’Europa”. Una situazione preoccupante che dimostra i rischi che gravano sulle missioni di sorveglianza nelle zone di tensione.

Una missione di sorveglianza attenta ma inutile

L’aereo francese Atlantic 2, con a bordo un giornalista dell’AFP, era incaricato di monitorare le attività nel Mar Baltico in seguito al sabotaggio dei cavi sottomarini. Nonostante quasi cinque ore di volo e il controllo di circa 200 imbarcazioni, soprattutto civili, non è stato avvistato alcun natante sospetto.

Verso un rafforzamento delle capacità della NATO nel Mar Baltico?

Di fronte alle azioni destabilizzanti attribuite alla Russia e ai rischi che gravano sulle infrastrutture sottomarine critiche, la NATO potrebbe essere indotta a rafforzare ulteriormente le proprie risorse di sorveglianza e risposta nel Mar Baltico. Un teatro geostrategico sempre più sotto tensione, al centro del confronto tra Russia e Paesi occidentali.

L’incidente che ha coinvolto l’aereo francese, anche se non ha provocato un’escalation, illustra tuttavia la complessità della situazione e i rischi di un’escalation nella regione. Sembra necessaria una vigilanza costante per evitare che un evento apparentemente isolato degeneri in una crisi aperta dalle conseguenze imprevedibili. Il Mar Baltico sta emergendo più che mai come un’area di attrito tra NATO e Russia, dove il minimo incidente rischia di infiammare la situazione.

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