Al freddo, le società CRS parcheggiano e controllano l’accesso a Place Alphonse-Laveran, di fronte alla chiesa Notre-Dame du Val-de-Grâce a Parigi. I giornalisti vengono perquisiti, le loro borse annusate dai cani. Si potrebbe quasi credere ad una manifestazione, non lontana dal percorso abituale dei cortei sindacali, ma si tratta di una cerimonia religiosa che si svolge nell’edificio, a fine mattinata, giovedì 16 gennaio. La morte è stata una persona più che controversa figura politica per decenni, anche dopo la sua morte. Cinque giorni dopo la sua sepoltura nel cimitero di La Trinité-sur-Mer (Morbihan), sua città natale, Jean-Marie Le Pen è stata celebrata con una messa tributo, parzialmente aperta al pubblico.
Nell’immagine salvata dei due maxischermi della piazza, sui due piccoli cavalletti all’ingresso della chiesa o sugli accrediti stampa, la stessa foto in bianco e nero: quella della campagna presidenziale del fondatore del Fronte Nazionale in 2002, durante la storica e inaspettata svolta del campo nazionalista che ha visto Jean-Marie Le Pen qualificarsi per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Molti personaggi dell’estrema destra, di ieri e di oggi, sfilano come un concentrato di storia politica.
Non tutti potranno entrare nella piazza, tanto meno nella chiesa, con una capienza limitata a 480 persone, scelte personalmente da Marine Le Pen e dalla sua stretta guardia. Henry de Lesquen, ex capo di Radio Courtoisie e condannato per istigazione all’odio razziale, o Jérôme Bourbon, direttore del settimanale di estrema destra Rivarolsarà così invitato a tornare indietro, all’ingresso, dal DPS, il servizio di sicurezza del Raduno Nazionale. Yvan Benedetti, figura dell’ultradestra francese, si trova nella stessa situazione e deve accontentarsi di osservare il flusso di ospiti e simpatizzanti dal marciapiede di fronte.
Questo è anche il caso di Dieudonné. Il controverso comico, più volte condannato dai tribunali, in particolare per i commenti negazionisti, ha annunciato il suo arrivo alla messa sui social network, ma l’accesso alla chiesa è stato vietato. Circondato da telecamere, fotografi e curiosi, dovrà restare a poche decine di metri dai cancelli senza poter accedere alla piazza.
Sulla piazza, centinaia di sostenitori di Jean-Marie Le Pen sono accorsi per rendere omaggio alla sua memoria. In questa folla ci sono persone di tutte le età, compresi molti credenti che si inginocchiano per pregare, ma anche persone che indossano decorazioni e uniformi militari. Lì, una bandiera che rappresentava il vecchio logo del Fronte Nazionale era esposta sotto la statua del barone napoleonico Dominique-Jean Larrey.
A differenza di questi indesiderabili, altre figure dell’estrema destra francese possono accedere alla messa. Tra loro, ex compagni di viaggio di Jean-Marie Le Pen, come l’ex numero due del Fronte Nazionale, Bruno Mégret e Bruno Gollnisch. Vicino a loro, nelle campate della chiesa del XVII secolo, si trovano molti attuali eletti della RN, da Jordan Bardella a Jean-Philippe Tanguy, passando per Laure Lavalette, Julien Odoul, Hélène Laporte e persino Thomas Ménage.
Un’altra personalità del blocco nazionalista, Marion Maréchal, parla dopo poco più di un’ora di messa. Sulla bocca dell’eurodeputata, che ha rotto con Marine Le Pen nel 2022 per unirsi a Eric Zemmour prima di essere esclusa da Reconquest, le parole sono tanto politiche quanto personali per colei che lei chiama “Papà” : “Non possiamo fermare un popolo in movimento, non possiamo fermare un’idea vera”lancia l’ex parlamentare RN, denunciando di sfuggita l’ “resistenze da soggiorno”.
Anche la nipote di Marine Le Pen coglie l’occasione per criticare “tutta questa gente mediocre e infame” che ha visto “Continua a ballare [sa] autunno”in riferimento alle manifestazioni celebrative osservate in occasione dell’annuncio della morte del fondatore del FN, avvenuta il 7 gennaio. Al termine del suo intervento si udiscono applausi in piazza, come dopo il discorso di Louis Aliot, sindaco della RN di Perpignan e ex compagno di Marine Le Pen.
Come simbolo di un’estrema destra riunita per una cerimonia, Marine Le Pen, commossa, saluta Philippe de Villiers, Eric Ciotti e Eric Zemmour, seduti in prima fila tra i leader politici di questa chiesa. Il giornalista Geoffroy Lejeune, caporedattore di Giornale della domenica dalla sua presa in consegna da parte dell’imprenditore conservatore Vincent Bolloré, o Philippe Vardon, consigliere regionale della RN in Provenza-Alpi-Costa Azzurra e condannato per violenza nel 2018, si vedrà uscire dalla chiesa, sotto i canti militari dei simpatizzanti che è venuto a rendere un ultimo omaggio a questa figura tutelare dell’estrema destra francese.
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