Mercoledì il dollaro ha riacquistato colore, dopo aver sofferto all’inizio della giornata per il rallentamento dell’inflazione di fondo negli Stati Uniti. Intorno alle 20:00 GMT, il biglietto verde ha guadagnato lo 0,15% contro la moneta unica, a 1,0293 dollari per euro, dopo essere sceso a 1,0354 dollari per euro. Secondo l’indice dei prezzi al consumo (CPI) pubblicato mercoledì, a dicembre negli Stati Uniti l’inflazione è nuovamente accelerata, per il terzo mese consecutivo, al 2,9% su un anno, rispetto al 2,7% di novembre, in linea con il consensus di Bloomberg. aspettative. Ma nell’arco di un mese, l’inflazione core, che esclude la volatilità dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, è rallentata allo 0,2%, mentre gli economisti scommettevano su una cifra stabile allo 0,3%. All’inizio della giornata, i trader valutari hanno trattenuto principalmente quest’ultimo dato.
Più tardi, però, il mercato “si è reso conto che, nel complesso, l’economia americana rimane forte e l’inflazione è ancora al di sopra dell’obiettivo della banca centrale americana (Fed)”commenti all’AFP Matthew Weller, da Forex.com. “Gli investitori si aspettano ancora che la Fed tagli i tassi solo una o due volte durante l’anno”aggiunge il signor Weller. A dicembre, durante l’ultima riunione della Federal Reserve, il presidente dell’istituto Jerome Powell ha suggerito che nel 2025 sarebbero avvenuti solo due tagli dei tassi. Per la prossima riunione, prevista per il 28 e 29 gennaio, i mercati prevedono di mantenere sostanzialmente i tassi a livelli al loro livello attuale, tra il 4,25% e il 4,50%, secondo i dati raccolti dallo strumento di monitoraggio del gruppo CME, FedWatch.
Nel Regno Unito, l’inflazione è scesa leggermente a dicembre, al 2,5% su base annua, dopo due mesi consecutivi di aumenti, e si sta avvicinando all’obiettivo del 2% della Banca d’Inghilterra (BoE). Abbastanza per sostenere leggermente le aspettative del mercato, che conta su un ulteriore taglio dei tassi nella prossima riunione di inizio febbraio, osserva Joaquin Thul, analista di EFG Asset Management. Intorno alle 20:00 GMT, il dollaro ha ceduto lo 0,11% rispetto alla valuta britannica, a 1,2228 dollari per sterlina. La valuta giapponese si è apprezzata nettamente, dello 0,92% rispetto al biglietto verde, a 156,51 yen per dollaro, spinta dalle dichiarazioni del governatore della Banca del Giappone (BoJ), Kazuo Ueda, che mercoledì ha parlato di un possibile rialzo. tassi di interesse la prossima settimana, mostrando fiducia nell’aumento dei salari nel paese, riferisce Bloomberg.
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