Cosa sappiamo dell’accordo
Né l’accordo né i suoi termini dettagliati sono stati annunciati ufficialmente da Israele, Hamas o dai mediatori egiziani, qatarioti e americani.
Ecco i punti principali della bozza di accordo, come ha rivelato un funzionario alla Reuters.
Un primo cessate il fuoco durerà sei settimane e sarà accompagnato da un graduale ritiro delle truppe israeliane dal centro della Striscia di Gaza e dal ritorno dei residenti palestinesi dal nord dell’enclave scacciati dai combattimenti. .
A seicento camion carichi di aiuti umanitari sarà permesso di entrare nella Striscia di Gaza ogni giorno della tregua, compresi 50 carichi di carburante. Trecento camion saranno riservati al nord dell’enclave.
Palestinesi chiacchierano tra le rovine distrutte dagli attacchi israeliani, a Gaza, il 15 gennaio 2025.
Foto: Reuters/Mahmoud Issa
Hamas rilascerà 33 ostaggi israeliani, comprese tutte le donne (civili e militari), minori e uomini sopra i 50 anni. Hamas inizierà rilasciando le donne e i minori di 19 anni, poi gli uomini sopra i 50 anni.
Israele rilascerà 30 detenuti palestinesi per ogni ostaggio civile rilasciato e 50 detenuti palestinesi per ogni donna soldato rilasciata.
Israele rilascerà entro la fine della prima fase tutti i palestinesi di età inferiore ai 19 anni e le donne incarcerate dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023. Il numero totale di detenuti palestinesi che saranno rilasciati dipenderà dal numero di ostaggi liberati e potrebbe essere rilasciato. luogo tra il 990 e il 1650.
Hamas rilascerà i 33 ostaggi in gruppi di almeno tre ogni settimana, mentre i restanti ostaggi verranno rilasciati alla fine del periodo di sei settimane. Per primi verranno rilasciati gli ostaggi vivi, poi i resti degli ostaggi morti.
L’attuazione dell’accordo sarà garantita dal Qatar, dall’Egitto e dagli Stati Uniti.
I negoziati per una seconda fase inizieranno il 16° giorno di tregua. Dovrebbero includere il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti, compresi i soldati, un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza.
La terza fase si concentrerà sull’avvio della ricostruzione dell’enclave palestinese, sotto la supervisione dei tre paesi mediatori.
Con informazioni provenienti da Reuters
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