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Ticket – L’artista dell’equilibrio Bayrou fa risparmiare tempo

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Il laureato in lettere classiche è riuscito ad aprire la partita sull’esplosivo tema della riforma delle pensioni. Evitando il delicato termine “sospensione” della riforma del 2023, il nuovo primo ministro ha scelto quello di discussione “senza totem né tabù” nel quadro di un “conclave” di tre mesi che ha riunito le parti sociali.

Beneficia di una “finestra di lavoro” prima di una nuova fase nel calendario di estensione dell’età iniziale a 63 anni. Ma avvertendo che, in assenza di accordo, la riforma adottata nel 2023 continuerà ad applicarsi.

I socialisti divisi

La sua dichiarazione di politica generale al Parlamento il 14 gennaio ha rassicurato i suoi sostenitori di destra e di centro, seminando confusione tra i socialisti, divisi sull’opportunità di votare per la censura. Questi ultimi chiedono l’apertura di un dibattito sulla legge in caso di fallimento delle parti sociali.

Il che equivarrebbe a una sfida di fatto alla legge in pochi mesi. Astutamente Matignon elude l’ipotesi rifiutando l’ipotesi di un fallimento delle parti sociali.

La Marina Militare ritarda

Un equilibrio sotto lo sguardo di una classe politica che scommette sulla data della caduta dell’artista. Anche se i leader del Raggruppamento Nazionale non intendono votare a breve termine per la censura.

Due ostacoli pericolosi

Prima di ciò, François Bayrou e i suoi ministri devono riuscire a superare due pericolosi ostacoli: far approvare al Parlamento una legge finanziaria 2025 bloccata dalla censura, nonché un nuovo disegno di legge sul finanziamento della Previdenza Sociale, il testo difeso. dal governo Barnier che ne ha portato la caduta lo scorso dicembre.

Tutto ciò significa necessariamente risparmi significativi, sotto l’occhio critico dei mercati finanziari mentre il costo del debito aumenta con l’aumento dei tassi di interesse a 10 anni.

30 miliardi di risparmi

Il ministro dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin, ha provato a rassicurare evocando uno “sforzo storico” di risparmio di “più di 30 miliardi” previsto dal bilancio in preparazione. Associato a entrate aggiuntive per 21 miliardi, che coinvolgeranno le grandi aziende e i contribuenti più ricchi.

Una scelta in linea con quella di Michel Barnier, anche se cambiano i termini. Resta da vedere dove verranno reperiti questi risparmi da un governo che ancora non può contare su una maggioranza.

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