Al momento della sua scomparsa, “Sud Ouest” scriveva: “aveva resistito come coloro che la circondavano: suo padre, Augustin Durou, incarcerato a Mérignac, suo fratello, Jo Durou, deportato in Germania… Georges Rossignol, il suo futuro marito, aveva stato anche deportato. Nella casa di famiglia saccheggiata dai tedeschi aveva stampato volantini e messaggi. Dopo la Liberazione rimase al fronte per altre lotte: giustizia sociale, casa, donne, sport… Appassionata di rugby, di basket (che aveva praticato), ”innamorata della ginnastica”’, per usare l’espressione di una sua tre figli, Jean Rossignol, fu all’origine della costruzione nel 1979 di una delle prime strutture francesi dedicate a questo sport, la palestra Josette-and-Robert-Boyer.” Eletta dal 1945, deputata insieme a René Duhourquet, altro sindaco emblematico, diventa la prima donna sindaco del CUB. “E il primo in Francia per una città di più di 20.000 abitanti”, ha aggiunto Jean Rossignol. Fu anche segretaria dell’Associazione dei sindaci di Francia e membro del PCF dal 1944.
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