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L’UE chiede il divieto delle importazioni di GNL russo

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Informazioni chiave

  • Gli stati membri dell’UE sollecitano il divieto delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo.
  • Dall’invasione del 2022, la Russia ha guadagnato circa 200 miliardi di euro dalla vendita di idrocarburi ai paesi dell’UE.
  • Un divieto totale delle importazioni di gas e GNL russi è necessario per ridurre le risorse finanziarie di Mosca per gli sforzi bellici.

Dieci Stati membri dell’UE hanno chiesto congiuntamente all’Unione Europea di attuare un divieto sulle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo. L’appello arriva mentre Bruxelles prepara la sedicesima tornata di sanzioni contro la Russia, che segna il secondo anniversario della guerra in Ucraina. I firmatari di questa proposta mirano a ridurre le risorse finanziarie di Mosca limitando le sue entrate provenienti dai combustibili fossili.

Le entrate energetiche della Russia e gli sforzi bellici

Dall’invasione del febbraio 2022, la Russia ha guadagnato circa 200 miliardi di euro dalle vendite di idrocarburi ai paesi dell’UE, con le importazioni di GNL che hanno registrato un aumento dell’11% nella prima metà del 2024. Il documento evidenzia lo stretto legame tra la capacità della Russia di finanziare i propri sforzi bellici e i suoi ricavi energetici. Sottolinea l’urgenza di un divieto totale delle importazioni di gas e GNL russi il più presto possibile.

Sanzioni e opposizione dell’UE

Con la Polonia che attualmente detiene la presidenza dell’UE, si prevede che il 16° pacchetto di sanzioni sarà duro. Tuttavia, è probabile che debba affrontare l’opposizione di Ungheria e Slovacchia, i cui leader hanno stretti legami con il Cremlino.

La proposta riconosce la tabella di marcia REPowerEU dell’UE, che definisce i piani per eliminare la dipendenza energetica dalla Russia entro il 2027. Afferma che è essenziale un’azione più decisiva, comprese le restrizioni sull’accesso energetico delle navi russe ai porti e ai servizi marittimi dell’UE.

Impatto sulla flotta artica russa

Inoltre, i rapporti indicano che i cantieri navali dell’UE vengono utilizzati per la manutenzione e la riparazione della flotta artica russa. Senza questi impianti, attualmente situati in Francia e Danimarca, l’impianto GNL di Yamal, nel nord della Russia, potrebbe avere difficoltà a raggiungere i mercati cruciali durante i picchi della domanda invernale, quando i prezzi del gas scendono. tendono ad essere i più alti.

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