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Restyling della Citroën C4: occhi socchiusi

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Troppo originale la C4? Se i suoi punteggi di vendita non sono disonorevoli, la berlina compatta Citroën è in ritardo rispetto ai pesi massimi del segmento come la Peugeot 308, la Volkswagen e l’altra Opel Astra.

Per dargli una spinta, i designer del marchio hanno ridisegnato la parte anteriore, che ora include al centro il nuovo logo Citroën. Ciò avviene tra i fari tagliati in tre segmenti orizzontali e si affaccia su uno scudo ridisegnato. Anche la parte posteriore ritorna a un’organizzazione più tradizionale, con i fari nuovamente appiattiti (letteralmente) e collegati tra loro da un’ampia fascia nera – non illuminata – che copre quasi tutta la larghezza del veicolo. Il risultato ha il pregio dell’originalità, come spesso accade con Citroën. Notiamo anche che compaiono nuovi colori nella gamma, e in particolare un verde mandorla chiamato “manhattan” con l’effetto migliore.

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Il conducente si trova di fronte a un quadro strumenti da 7 pollici (rispetto ai 5,5 precedenti), che ora è sormontato da un cappuccio. Il tutto è completato da uno schermo centrale leggibile e di buone dimensioni. Per il resto gli interni cambiano relativamente poco. I rivestimenti sono ridisegnati ma le prestazioni sono identiche in termini di comfort, ovvero ottime secondo la buona tradizione della casa.

Le dimensioni non cambiano, e ammontano a 4,36 m di lunghezza, 1,83 m di larghezza e 1,52 m di altezza. Quanto ai 380 litri di volume di carico, collocano la C4 piuttosto nella media bassa della categoria anche se la forma è pratica nell’uso, con un doppio pavimento che permette di modulare l’altezza. Ricordiamo che resta a catalogo la C4X (a parità di equipaggiamento si pagano 700 euro in più), con la poppa allungata che porta il volume del bagagliaio a 510 litri. Buon rapporto qualità/prezzo, anche se poi si perdono gli aspetti pratici della berlina.

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Le luci posteriori tornano ad avere una disposizione orizzontale, quindi più convenzionale rispetto a prima.

Sotto il cofano, se si rinnova il 1.2 da 130 CV (che non dovrebbe più chiamarsi PureTech) con cambio automatico a 8 rapporti (solo nelle finiture Plus e Max, da 29.400 euro), troviamo anche e soprattutto elettrificato o 100 % motori termici elettrici. Il 1.2 con ibridazione lieve a 48V è disponibile nella versione da 100 (da 28.250 euro) o 136 CV. È abbinato al cambio doppia frizione e-DCS6 e, a seconda della marca, può funzionare fino al 50% del tempo in modalità elettrica, a tutto vantaggio dei consumi. In elettrico, l’entry level è assicurato dal motore da 136 CV, alimentato da una batteria da 50 kWh lordi (46 netti) che le conferisce un’autonomia di 340 km. Disponibile anche il motore da 156 CV, che con una batteria da 54 kWh lordi (51 netti) fa sperare in 420 km di autonomia. La ricarica rapida fino a 100 kW fa sperare in un 20-80% in meno di 30 minuti. L’offerta della C4 elettrica parte da 33.850 euro con la motorizzazione da 136 cavalli e da 35.800 euro con quella da 156 cavalli.

Mi piace

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I sedili “braccialetto orologio” sono uno dei grandi successi degli interni Citroën degli ultimi anni.

Non mi piace

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Strizzando troppo i fari, la C4 finisce per perdere il suo aspetto. Danno.

Il momento caradisiaco

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Il design è una questione di coerenza: appiattendosi, le luci posteriori della C4 annunciano quelle di un altro veicolo…
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…in questo caso quelle della futura C5 Aircross, esposta a Bruxelles sotto forma di concept car, e svelata nella sua forma definitiva nei prossimi mesi.

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