Come sappiamo, negli ultimi anni la pianificazione del rinnovamento della flotta della Marina americana è stata a dir poco caotica. Tra le conseguenze di programmi falliti come LCS e le variazioni talvolta sorprendenti delle richieste dell’esecutivo in questo settore, il Pentagono ha avuto grandi difficoltà a tracciare una linea guida credibile, mentre, allo stesso tempo, la flotta cinese sembrava moltiplicarsi come tribuni ( per i fan di Star Trek).
In effetti, i documenti quadro hanno avuto successo negli ultimi anni, senza mai dare veramente soddisfazione, al punto che la Marina americana ha deciso, a partire dal 2021, di presentare non una ma diverse traiettorie potenziali, a seconda delle diverse esigenze e dei crediti che le verranno assegnati a lui attribuito.
Nell’ultimo documento, il Battle Force Ship Assessment and Requirement report for 2023, vengono presentate anche due potenziali traiettorie, una che mira ad una flotta di 381 navi d’alto mare nel 2054, convalidata dall’amministrazione uscente, e l’altra, meno ambiziosa, se i fondi sarebbero finiti.
Questa prima opzione è stata oggetto di uno studio di fattibilità da parte del Congressional Budget Office, o CBO. Le sue conclusioni sono allarmanti. Infatti, oltre allo stato storicamente fatiscente della costruzione navale americana, risulta che le stime di bilancio effettuate dalla Marina americana, per dare sostanza a questo programma, sarebbero largamente sottostimate, e che dovrà sborsare non meno di 1.000 dollari miliardi nei prossimi 30 anni per attuarlo.
La Marina americana dovrà spendere 1.000 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni per rinnovare la propria flotta
Secondo la CBO, la Marina statunitense dovrà infatti investire 40 miliardi di dollari (2025) ogni anno, per la costruzione e l’equipaggiamento delle nuove navi che le dovranno essere consegnate entro il 2054, per raggiungere oggi la dimensione di 381 navi. riferito in questa data.
Questo importo è superiore del 17% a quanto previsto dalla Marina americana e soprattutto del 46% superiore all’importo medio investito annualmente negli ultimi cinque anni in questo settore. Una volta aggiunte le spese operative aggiuntive, il budget della Marina americana dovrebbe aumentare dagli attuali 255 miliardi di dollari (ovvero il terzo più grande budget militare del pianeta, dopo tutte le forze statunitensi e la Cina), a 340 miliardi di dollari nel 2054, esclusa l’inflazione.
Secondo la CBO, l’origine di questi aumenti dei costi è la cattiva pianificazione e la cattiva esecuzione dei programmi industriali della Marina statunitense negli ultimi vent’anni, segnati da numerosi programmi falliti, come i cacciatorpediniere DDG -1000 Zumwalt classe, o il programma CG(X) inizialmente destinato a sostituire gli incrociatori di classe Ticonderoga.
Ma è soprattutto l’avanzato stato di abbandono dell’intera industria navale militare ad essere sottolineato nel rapporto della CBO, che si trova nel peggiore stato da un quarto di secolo (lui è gentile), secondo uno degli analisti della CBO. , citato da Defense News.
Uno degli esempi portati a questo proposito riguarda la procedura di ammodernamento e ricarica del reattore nucleare della portaerei George Washington. Iniziato nell’agosto 2017, è stato completato solo nel maggio 2023, sei anni dopo, mentre prima erano necessari solo quattro anni.
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