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opportunità dopo la decisione sul gas russo – La Nouvelle Tribune

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La guerra dentro Ucraina ha modificato profondamente l’architettura europea del gas dal 2022. Sanzioni occidentali contro Mosca hanno portato ad una drastica riduzione delle importazioni di gas russo da parte dell’Europa, passate da 150 miliardi di metri cubi nel 2021 a meno di 40 miliardi all’inizio del 2024. Questo trend ha appena conosciuto una nuova accelerazione con la scadenza, il 1° gennaio, del del contratto di transito attraverso l’Ucraina che ha consentito a Gazprom di trasportare il proprio gas nell’Europa centrale.

La geopolitica del Mediterraneo attraverso il prisma del gas

I rapporti tesi tra l’Algeria e alcuni paesi europei stanno complicando il panorama energetico del Mediterraneo. Il raffreddamento diplomatico con Madrid, causato dal ripensamento spagnolo sulla questione del Sahara Occidentale, ha già interrotto gli scambi di gas attraverso il gasdotto Medgaz. Anche i disaccordi con Parigi su questioni di memoria e i ricorrenti attriti diplomatici hanno pesato sui negoziati energetici. Queste tensioni dimostrano la difficoltà per i paesi europei di conciliare le proprie esigenze energetiche con le proprie posizioni diplomatiche di fronte a un partner strategico che non esita a utilizzare le proprie risorse come leva negoziale.

La cessazione delle consegne attraverso l’Ucraina priva il mercato europeo di ulteriori 14 miliardi di metri cubi per il 2025. Gli Stati Uniti hanno potuto approfittare di questa situazione raddoppiando le loro esportazioni di gas verso l’Europa dall’inizio del conflitto ucraino. Altri paesi europei piacciono Norvegia hanno anche rafforzato la loro posizione di esportatori verso il continente europeo. L’Algeriaattraverso la sua compagnia nazionale Sonatrachè salito al rango di terzo fornitore europeo, anche se le sue possibilità di espansione restano limitate dai vincoli produttivi e dall’organizzazione delle reti di trasporto.

L’Algeria rafforza la sua presenza nell’Europa centrale

Nonostante una produzione complessiva di 52 miliardi di metri cubi nel 2023, di cui 18 miliardi di GNL, Sonatrach deve destreggiarsi tra i suoi impegni internazionali e la crescente domanda interna. L’azienda algerina è comunque riuscita a stabilizzare le proprie esportazioni grazie al contributo dei giacimenti di Reggane e Timimoun dal 2021. Ha inoltre sviluppato una strategia di espansione verso l’Europa centrale, prima in Slovenia dove consegna 300 milioni di metri cubi da novembre 2024, poi nella Repubblica Ceca dove le prime consegne sono iniziate nell’ottobre 2024, rappresentando il 2% del consumo nazionale.

Le opportunità per Sonatrach rimangono moderate nell’Europa centrale, una regione tradizionalmente rifornita dalla Russia. La configurazione delle reti di gasdotti favorisce naturalmente le rotte del Nord Europa per questa regione. Tuttavia, la vulnerabilità energetica di paesi come Slovacchia e Ungheria, particolarmente colpiti dalla cessazione delle forniture russe, potrebbe aprire la strada ad un graduale aumento delle esportazioni algerine. Questi paesi stanno cercando di diversificare le loro fonti di approvvigionamento, creando così opportunità per il gas algerino, anche se i volumi interessati rimarrebbero limitati nel breve termine. L’estensione della rete italiana al nord fornisce infrastrutture valide per queste nuove rotte commerciali, consentendo all’Algeria di consolidare gradualmente la sua posizione come alternativa affidabile alle forniture russe.

svizzero

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