Dalla fine della mattinata, la casa centrale di Arles, situata nella zona industriale nord della città, a pochi chilometri dal centro, è stata teatro di una presa di ostaggi.
Secondo La Provence, un detenuto si sarebbe rifugiato nell’infermeria dell’istituto, dove avrebbe tenuto cinque persone sotto la minaccia di un’arma da taglio fatta in casa: quattro membri del personale medico e una guardia carceraria.
Un profilo preoccupante
L’autore della presa di ostaggi è un uomo di 37 anni, molto sfavorevolmente conosciuto dalla polizia e dal sistema giudiziario. Condannato a 18 anni di carcere per reati sessuali, è stato denunciato per radicalizzazione nel 2013.
Tuttavia, secondo le prime informazioni disponibili, questa azione non ha motivazioni jihadiste. Il detenuto avrebbe agito spinto dalla sua insoddisfazione per il rifiuto del suo trasferimento in un altro istituto.
Sistema di sicurezza rinforzato
In risposta a questa situazione, diversi agenti di polizia sono stati schierati attorno al carcere, in attesa dell’intervento delle squadre ERIS (Squadre di intervento e sicurezza regionale). Queste unità specializzate, create nel 2003, hanno la missione di rafforzare la sicurezza degli istituti penitenziari e di intervenire in caso di gravi disordini.
Inoltre, il prefetto di polizia delle Bouches-du-Rhône ha attivato il raid, che potrebbe intervenire come rinforzo se la situazione dovesse peggiorare.
La situazione resta in evoluzione e si spera in un esito rapido per garantire la sicurezza degli ostaggi e del personale carcerario.
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