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Codice della strada, diffida al governo di migliaia di pazienti in cura con la cannabis: “Convocate il tavolo o siamo pronti alla class action”

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IO pazienti in cura con la cannabis hanno timore di mettersi al volante e con buone ragioni. Dal 14 dicembre rischiano il ritiro della patente per tre anni, una multa fino a 6 mila euro e la reclusione fino a un anno, per via dell’articolo 187 del nuovo Codice della strada “sponsorizzato” da Matteo Salvini.

Dunque hanno presentato una diffida all’indirizzo del governo (ministero della Salute, dei Trasporti, Giustizia), della Camera e del Senato, per “l’impellente” convocazione del Tavolo tecnicoentro il 20 gennaio. Obiettivo: valutare deroghe per consentire ai malati in cura con Thc e Cbd (due dei principi attivi della cannabis) di mettersi al volante senza timore di sanzioni. Se Meloni e Salvini faranno orecchie da mercante, migliaia di pazienti sono pronti ad una azione collettiva contro il governo per danni fisici e morali.

I pazienti diffidano il governo – Oggi la diffida è giunta via mail pec (con valore legale) agli uffici ministeriali. Porta la firma degli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti nell’interesse delle principali associazioni dei pazienti: Pazienti Cannabis Medica, Canapa Caffè, PDL vulvodinia e neuropatia del pudendo, Associazione Tutela Pazienti Cannabis Medica APS ETS, Cannabis social club di Bolzano, Meglio Legale, Canapa Sativa Italia, Deep Green, Cannabis Medical Center, THC Milano The Hemp Club, Seminiamoprincipi, Cannabis medical center e Ornella Muti Hemp Club, CFU-Italia, Carlo Therapy, Cannabis Cura Sicilia, Tutela Pazienti Cannabis Medica, Associazione Pazienti Cannabis Medica Aps.

Paura di guidare, rischio ritiro della patente e reclusione – Dietro le sigle ci sono pazienti oncologici e malati di sclerosi multipla, torturate da dolori cronici, glaucoma, ansie, insonnie, depressione, gravi difficoltà motorie o verbali, con disabilità anche fino al 100 per cento. Tutti hanno timore a mettersi al volante, ora, per colpa del nuovo Codice della strada. Basta risultare positivi al Thc per rischiare il ritiro del documento di guida, anche se vigili e presenti a se stessi. Secondo il governo, infatti, è troppo difficile per le forze dell’ordine determinare con certezza lo stato di alterazione psicofisica. Quindi via il requisito: per essere puniti basta la positività al test sugli stupefacenti. Problema: le tracce del cannabinoide restano nell’organismo fino a 3 giorni dall’assunzione, ben oltre la durata degli effetti psicotropi. Molti pazienti assumono la cura quotidianamente, dunque guidano sempre con l’angoscia della sanzione.

Le toppe imbarazzanti di Salvini, il walzer dei tavoli tecnici – Matteo Salvini, travolto dalle polemiche, da giorni prova a sistemare il rebus, sfiorando il surreale in due episodi. Il primo è del 16 dicembre. Due giorni dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice, il Mit ha lasciato trapelare la seguente velina: “Basta fake news, nessun divieto assoluto di guida per i pazienti, ma una necessaria ponderazione caso per casocome già avviene oggi”. Certi avvocati la chiamano “fuffa”, perché la legge non prevede deroghe per i pazienti. In ogni caso, chi dovrebbe valutare “caso per caso”: l’agente che alza la paletta al posto di blocco? Nessuno si sente rassicurato.

Ma il capolavoro di Salvini è l’annuncio del 7 dicembre: “Apriamo un tavolo tecnico a tutela delle persone in cura con farmaci psicotropi, come la cannabis terapeutica”. Peccato che il tavolo esista già, istituito il 16 novembre 2021 presso il ministero della Salute, al tempo di Roberto Speranza: mai convocato dal governo Meloni, malgrado le mail pec e la protesta del 16 febbraio 2023, davanti al ministero della Salute in viale Trastevere.

Nessuna audizione con i pazienti: chi sono gli esperti ascoltati da Salvini? – Mentre preparava il nuovo Codice della strada ignorando i pazienti, Salvini svolgeva “consultazioni con le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative”, per individuare “le maggiori criticità nell’applicazione del nuovo Codice”. È scritto a pagina 109 degli Atti Parlamentari del Disegno di Legge n. 1435. Non si sa chi siano gli esperti ascoltati da Salvini, ma si sono dimenticati di segnalare al vicepremier il “buco” nella legge che toglie il sonno ai pazienti con la patente. In ogni caso, è una doppia beffa per i soggetti fragili: prima il leader leghista ha ignorato il Tavolo tecnico dei pazienti, poi ne ha annunciato un altro, infine si scopre che ne ha consultato un terzo (conservando il segreto su chi ne faccia parte).

Migliaia di pazienti pronti alla class action contro il governo – La diffida parla chiaro: il walzer salviniano sul Tavolo tecnico è “inaccettabile” per i pazienti. Se il governo li avesse consultati prima, forse migliaia di malati avrebbero evitato il supplizio di mettersi al volante, durante le vacanze Nataliziecon l’angoscia del ritiro della patente e della reclusione. Ora bisogna intervenire subito convocando il Tavolo nato nel 2021, dimenticato da Salvini, per scrivere le deroghe al nuovo Codice della strada. La scadenza indicata dalla diffida è il 20 gennaio: se il Tavolo non sarà indetto per quella data, migliaia di pazienti sono pronti alla azione collettiva contro il governo, per danni fisici e morali.

In prima fila, Ornella Muti e Naike Rivelli – Le associazioni sono già d’accordo con lo studio legale Miglio-Simonetti. Del resto, “il patema d’animo sofferto dai pazienti, cagionato dalla paura di guidare la macchina”, non può essere ignorato. Dal timore della sanzione nasce la “concreta ed attuale limitazione alla loro libertà di movimento per motivi di lavoro, di studio, di relazione, di cura”. Lo sa bene Naike Rivellifiglia di Ornella Muti: in un post su Instagram del 16 dicembre ha annunciato di aver rinunciato a prendere la macchina per viaggiare da Roma in Piemonte, per la paura del posto di blocco e del test sugli stupefacenti, poiché la sera assume 6 gocce di bedrocan (farmaco a base di cannabis).

Guerra legale in vista – Se il governo sceglierà il pugno duro, per motivi ideologici o politici, indosserà l’elmetto e andrà alla guerra (legale) con i soggetti fragili. Se prevarrà la via pragmatica, il Tavolo tecnico sarà convocato entro il 20 gennaio e partirà il dialogo. Del resto, i ministeri non devono neppure rimborsare viaggio e alloggio per gli invitati all’incontro. L’ultima volta il Tavolo si riunì il 25 maggio 2022. Ricorda Carlo Monaco: “Persone malate, anche disabili e in carrozzina, venivano a Roma da tutta Italia con i loro soldi e per aiutarli a risparmiare li ospitavo a casa mia – non certo un hotel – quando potevo. Come al solito, noi pazienti ci aiutiamo e ci arrangiamo”.

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