Nelle ultime dodici partite ne ha perse nove. L’allenatore è smarrito, la sua squadra sembra non seguirlo più ma lui persevera
Cm Torino 11/12/2024 – Champions League / Juventus-Manchester City / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Josep Guardiola
Duràn e Rogers dell'Aston Villa segnano la discesa rovinosa del Il Manchester City di Guardiola. È una squadra che non sa più vincere, che non incide col possesso palla, che non va oltre i 4-5 tiri in porta a partita. E che soprattutto non sa più difendere di squadra. Si direbbe che i giocatori abbiano un mollato (c’entrerà qualcosa la punizione per i 115 illeciti che pende sul club sportivamente?) e non è bastato il lampo finale di Foden al 93esimo per cambiare qualcosa. Ora si attenderanno le dichiarazioni di Guardiola, che già più volte aveva parlato del fatto che nessun club può mantenere il proprio allenatore se si continua a perdere.
Delle ultime dodici partite, il City ne ha vinta solo una. Due pareggiate. E nove le ha perse. Ha perso contro Tottenham (due volte), Bournemouth, Sporting Lisbona, Brighton, Liverpool, Juventus, Manchester United e oggi Aston Villa.
Crisi profonda
Nell’ultimo mese e mezzo il City ha totalizzato solo 4 punti, in 7 partite di Premier League. Ovvero su 28 disponibili. Ha vinto solo con il Nottingham Forest e poi ne ha perse 5, pareggiandone una sola. Se ci aggiungiamo anche il pareggio in casa col Feyenoord in Champions (3-3) e le sconfitte contro Juventus e Sporting Lisbona (in Portogallo addirittura per 1-4) allora sì che il computo diventa quasi sconcertante. È una squadra che non segna più se non quando in svantaggio e negli ultimi minuti. Ha segnato 9 gol nelle ultime 7 gare di Premier, ma 3 in una sola (contro il Nottingham, nell’unica vittoria) e altri due nel pareggio col Crystal Palace.
Il primo gol è “semplicissimo”. Un’uscita dal basso in verticale libera l’uomo a centrocampo e poi con una combinazione vengono infilati tutti i difensori del Manchester City in una sola volta. Praticamente Guardiola si è trovato l’Aston Villa in porta col pallone in quattro passaggi.
Nel caso del secondo gol addirittura la difesa di Guardiola era più o meno schierata, seppur si trattasse di una transizione negativa. È bastata una piccola penetrazione centrale e un sinistro radente non contrastato praticamente da nessuno della linea difensiva.
Qui invece il 2-1 al 93′ di Phil Foden, forse uno dei pochi a crederci per attaccamento. Va via di forza, guadagna spazio in area e calcia dall’interno dell’area.
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