l’essenziale
Appena nominato primo ministro, François Bayrou lascia un percorso controverso all’Alto Commissariato per la Pianificazione – istituzione che guida dal 2020 – tra ambizioni dichiarate e risultati ritenuti poco concreti.
Da giovedì 12 dicembre 2024, François Bayrou è il nuovo primo ministro francese, succedendo a Michel Barnier, rovesciato da una storica mozione di censura. Ma prima di unirsi a Matignon, il sindaco di Pau ha ricoperto diversi incarichi politici nel corso della sua carriera, tra cui quello di Alto Commissario per la Pianificazione da settembre 2020.
L’Alto Commissariato per la Pianificazione (HCP), creato dal generale de Gaulle nel 1946, mira a informare le scelte pubbliche su questioni a lungo termine, come precisa info.gouv.fr: si tratta di “guidare e coordinare il lavoro di pianificazione e di pensiero prospettico”. Qual è allora il bilancio del nuovo capo del governo dopo 4 anni alla guida di questa istituzione?
Ambizioni manifestate al suo arrivo
François Bayrou, al suo arrivo, ha mostrato una forte ambizione. Di fronte ai deputati della commissione affari economici, nel dicembre 2020, aveva dichiarato di voler “radicare le decisioni tra 10, 20 o 30 anni nel dibattito pubblico”.
Critiche ricorrenti ai risultati
Ma sulla reale efficacia della struttura pioveranno presto critiche. Durante un dibattito organizzato al Senato nell’aprile 2023, su iniziativa del gruppo ambientalista, diversi eletti hanno sottolineato l’assenza di una traduzione concreta dei lavori in una vera pianificazione.
All’Assemblea nazionale, un rapporto della commissione finanze, redatto da Marie-Christine Dalloz (LR), condivide questa perplessità: “Il relatore speciale dubita del reale impatto delle opinioni dell’Alto Commissario per la Pianificazione nel dibattito pubblico”.
In risposta, François Bayrou si è difeso sui media, ricordando che “il Piano ha sempre avuto rapporti difficili con i governi”, riluttanti, a suo dire, ad accettare un’intrusione nelle loro prerogative.
Un budget modesto per risultati limitati
Nonostante tutto, l’HCP rimane “poco costoso”. Con un budget operativo di 1,9 milioni di euro per il 2023 e il 2024 e un team di quasi 14 persone che lavorano a tempo pieno, l’organizzazione ha pubblicato un totale di 18 note strategiche e tre rapporti aggiuntivi, secondo un rapporto del Senato presentato a settembre di Christopher Szczurek, senatore del Raggruppamento Nazionale.
“La stragrande maggioranza delle note strategiche prodotte dall’HCP sono indistinguibili dal lavoro di altri organi amministrativi”, critica il senatore nella sua nota. La rilevanza di questa organizzazione rimane quindi in discussione. Mentre alcuni auspicavano un’istituzione capace di rilanciare la pianificazione pubblica, le sue produzioni sembrano faticare ad affermarsi nel dibattito politico e a influenzare le decisioni.
Insomma, se la visione a lungo termine mostrata da François Bayrou era attraente sulla carta, i risultati non sono riusciti a convincere i parlamentari e l’opinione pubblica. Il presidente di MoDem spera ora di invertire la tendenza a Matignon.
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