È in corso una vasta operazione di salvataggio per cercare di ritrovare i dispersi. Trentanove persone sono state salvate.
Cinque migranti sono morti sabato quando la loro imbarcazione è affondata nel Mar Egeo al largo di Creta e una quarantina di persone risultano ancora disperse, ha annunciato la guardia costiera greca.
È in corso una grande operazione di salvataggio per cercare di ritrovare i dispersi nella zona marittima a sud di Gavdos dopo il naufragio avvenuto venerdì poco dopo la mezzanotte. Sono state salvate anche 39 persone. Sul posto stanno operando una fregata italiana e due elicotteri, mentre, secondo la guardia costiera, altre imbarcazioni si sarebbero dirette verso la zona della tragedia.
Aumento degli incroci
Sabato mattina è stato ritrovato il primo morto. Un altro uomo con sintomi di annegamento è stato portato in elicottero all’ospedale di Chania, nella parte occidentale di Creta, dove è stato ricoverato in terapia intensiva, secondo quanto riportato dai media greci. Sabato pomeriggio, la guardia costiera ha detto all’AFP che cinque migranti erano stati trovati morti.
Secondo il Ministero della Migrazione, quest’anno la Grecia ha registrato un aumento del 25% nel numero di persone in fuga da guerre e povertà, con un aumento del 30% solo a Rodi e nel sud-est dell’Egeo. Diversi incidenti simili si sono verificati nelle ultime settimane, l’ultimo all’inizio di novembre, quando quattro persone sono morte vicino all’isola di Rodi. Alla fine di ottobre due persone sono morte nei pressi dell’isola di Samos e, pochi giorni prima, altre quattro, tra cui due bambini piccoli, hanno perso la vita nei pressi dell’isola di Kos.
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