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Morto per “asfissia” il bambino morto dalla tata vicino a Lione

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Due mesi dopo la morte di una bambina di 22 mesi a casa della sua tata, quest’ultima è sotto accusa per “omicidio volontario di minore di 15 anni”.

È successo l’impensabile? Il 13 settembre, i vigili del fuoco del Rodano sono stati chiamati in un centro di assistenza materna a Chessy-les-Mines, vicino a Lione, per una bambina di 22 mesi. Al loro arrivo, e nonostante l’impiego di un numero molto elevato di personale (tra cui un elicottero), i soccorritori hanno purtroppo potuto constatare solo la morte della piccola. Immediatamente è stata aperta un’indagine per cercare di far luce sulle circostanze di questa tragedia.

L’autopsia ha finalmente rivelato che il bambino era morto “per asfissia”, ha spiegato il pubblico ministero di Villefranche-sur-Saône (Rodano), Laetitia Francart, al quotidiano “Le Progrès”. I nostri colleghi spiegano quindi che la badante del bambino, una donna di 42 anni sospesa dopo la tragedia, è stata arrestata giovedì 5 dicembre e presentata il giorno successivo al giudice con l’intenzione di essere incriminata per “omicidio volontario”. su un minore di età inferiore a 15 anni.

Il resto dopo questo annuncio

La tata nega i fatti

Il giorno della morte della bambina, la bambinaia, che lavorava da circa quindici anni, assicurò di non avere nulla da rimproverarsi. Ora è davanti agli investigatori della Procura di Lione che dovrà dare spiegazioni. Lei rimane presunta innocente.

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