Vlahovic l’insostituibile: lo sblocca-Juve punta il Monza

Vlahovic l’insostituibile: lo sblocca-Juve punta il Monza
Vlahovic l’insostituibile: lo sblocca-Juve punta il Monza
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Senza il serbo i bianconeri non vincono. Ha rilanciato la squadra in Coppa Italia e in Chiampions: ora ci prova anche in Serie A

Giornalista

22 dicembre – 12:32 – MILANO

Dusan Vlahovic ha una media di 0,6 gol per ogni partita giocata in questa stagione in bianconero; la Juventus, invece, non è andata oltre lo 0,33 per match nel periodo in cui il serbo è stato in disponibile. Basterebbe questo dato a spiegare quanto la produzione offensiva della squadra di Thiago Motta poggi le fondamenta sulle prestazioni del suo centravanti, ma l’importanza dell’uomo con il numero 9 sulle spalle non si limita certo a una statistica. Per un attaccante contano le reti gonfiate, certo, ma nell’economia di una partita e di una stagione conta anche la leadership, il ruolo nella manovra, la costanza, l’impegno in allenamento e così via. La certezza è che anche questa sera Motta si affiderà principalmente a lui per sciogliere il maleficio della “pareggite” che ha ingabbiato la Juventus nell’ultimo mese di Serie A.

Non c’è due senza tre

Da quando lo scorso 18 novembre Vlahovic ha chiesto il cambio con la Serbia per un risentimento ai flessori della coscia sinistra, i bianconeri non hanno mai più vinto una partita di campionato. Dal derby del 9 novembre è trascorso ormai un mese e mezzo e della vittoria ancora non si è vista l’ombra: dopo lo statico 0-0 in casa del Milan è arrivato l’1-1 di Lecce (un successo sfumato all’ultimo) e poi il doppio 2-2 in casa contro Bologna e Venezia, due punti acciuffati nei minuti di recupero a preservare l’imbattibilità in campionato, non certo il buonumore. Da quando però è tornato a disposizione a inizio mese, Vlahovic ha già dimostrato di avere il pedigree per rimettere in carreggiata la squadra: prima ha aperto le danze per l’impresa contro il Manchester City che ora fa sperare la squadra in un posto negli ottavi di finale di Champions League, poi martedì è arrivata la rete d’apertura nel 4-0 sul Cagliari in Coppa Italia, competizione di cui i bianconeri sono i campioni in carica. In attesa della Supercoppa Italiana di inizio 2025, ora all’appello manca soltanto la Serie A.

Vizi e tabù

Di certo un nuovo pareggio, anche in casa del Monza che sta lottando per non retrocedere, sarebbe una gigantesca delusione e l’ennesimo passo falso nella rincorsa a quel posto nella prossima Champions League che pare sempre meno scontato. Sempre esplorando le pieghe della carriera di Vlahovic, Dusan non ha mai segnato ai brianzoli a cui questa sera (ore 20.45) farà visita all’U-Power Stadium. Di più, non ha mai colpito nemmeno la Fiorentina che arriverà all’Allianz Stadium la prossima domenica e quindi per il centravanti si prospetta una doppia missione “prima volta” da affrontare soprattutto per aiutare la squadra a risalire la china in classifica. La trappola Venezia ha già insegnato che dopo una festa infrasettimanale c’è da lavorare ancor più duramente per non incappare in un’imboscata. Sarebbe l’ennesima in una stagione in cui le sfide alle cosiddette “piccole” del campionato si sono rivelate le più complesse da risolvere.

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Come l’ossigeno

I primi quattro mesi di stagione, infine, hanno ribadito anche come – qualsiasi cosa accada – il ruolo di Vlahovic sarà sempre centrale nel mondo Juventus, agli occhi dei tifosi bianconeri così come a quelli degli appassionati di calcio più in generale: le esultanze rabbiose, i musi lunghi per le reti fallite, i sorrisoni per i premi di migliore in campo, lo screzio con un tifoso e anche il vuoto lasciato quando si è dovuto fermare per un problema muscolare. Lui è sempre al centro di tutto, insostituibile per importanza nella squadra, per personalità e per status. D’altronde è il calciatore di Serie A con più gol all’attivo (24) nell’anno solare 2024, senza di lui la Juventus non ha mai vinto una partita rimediando solo anonimi pareggi e ha una media gol per partita (0,60) che è quasi il doppio (0,33) di quella dell’intera squadra nei tre match che ha saltato. Dopo la Champions League e la Coppa Italia, si guarda a lui per sbloccare anche la Serie A e per trovare l’antidoto alla pareggite: quella da Serie A – record nel girone d’andata, mai così poche vittorie negli Anni Duemila -, e quella da trasferta (mai una striscia più lunga nel Terzo Millennio). Dusan, pensaci tu.

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