Lo scorso settembre, un bambino di 21 mesi è morto a casa della sua tata a Chessy-les-Mines, a nord-ovest di Lione. L’assistente d’infanzia di 42 anni che si prendeva cura del bambino il giorno della tragedia è stata posta in custodia di polizia. È sospettata di omicidio volontario.
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Tre mesi dopo la morte di un bambino di 22 mesi a casa della sua tata a Chessy-les-Mines, nel Beaujolais, i sospetti si rivolgono alla babysitter.
Questo venerdì, 13 settembre, ha perso la vita un bambino di 21 mesi che era con la sua tata. Quel giorno i servizi di emergenza hanno potuto constatare solo la morte della piccola, avvenuta nel pomeriggio. Per far luce sulle cause di questa morte, l’indagine è stata affidata ai gendarmi della compagnia di Villefranche-sur-Saône.
L’indagine ha appena vissuto una svolta. Le conclusioni dell’autopsia hanno rivelato la morte per asfissia, secondo Le Progrès che cita la procura di Villefranche-sur-Saône. Secondo quanto riferito, la badante che si prendeva cura della bambina è stata messa in custodia di polizia la mattina del 5 dicembre per presunti atti di omicidio intenzionale di un minore di 15 anni. Questa residente di Chessy-les-Mines, di 42 anni, lavorava come tata da una quindicina d’anni. La sua approvazione era già stata sospesa dopo gli eventi.
Ora è la Procura di Lione che ha preso il controllo della questione, perché ha giurisdizione “penale”. Le indagini devono proseguire con l’apertura di un’inchiesta giudiziaria. La tata si sarebbe presentata davanti al giudice istruttore questo venerdì, 6 dicembre, rivela Le Progrès.
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