È un uomo distrutto, con una voce che si incrina ogni volta che menziona sua figlia. Ma anche un uomo forte, circondato dal suo clan: sua moglie, le altre due figlie e suo figlio. Ogni giorno, al processo per l'omicidio di Victorine, nel settembre 2020a Villefontaine, i Dartois erano sul banco delle parti civili, uniti insieme. Ma sulla stampa le loro parole sono rare e misurate.
Dopo le difese delle parti civili, giovedì, e quelle della difesa, James Dartois, padre della vittima, ha parlato alla stampa per sperare in una “Giustizia esemplare”. Il giorno prima, il Diversi esperti psichiatrici hanno descritto l'accusato come “molto pericoloso”, un evento raro, per ammissione dell'avvocato generale. James Dartois aggiunge: “È un manipolatore. Non possiamo lasciare un ragazzo così per strada. Hai visto bene, non riconosce lo stupro, non riconosce niente. Penso che mia figlia abbia fermato un futuro serial killer. Non è possibile, ma si è difesa come ha potuto, ecco, ha perso, è andata così…” soffoca dal dolore.
L'imputato non ha mai voluto riconoscere il tentato stupro di Victorinegià segnalato dal suo migliore amico, al quale si confidò la sera dell'omicidioe dai ritrovamenti sul corpo di Victorine: è stata trovata parzialmente nuda. Ma almeno, grazie a questo processo e alla sentenza che spera sia pesante, “Metteremo fine a questo mostro” spera James Dartois. “È un mostro, un mostro manipolatore. Quello che stiamo vivendo da quattro anni, nel giro di due settimane, dovevamo riviverlo e pensavamo che avrebbe comunque detto la verità! Chiedere scusa, chiedere perdono! Non è stato così. Sì, ha chiesto perdono alla sua famiglia!! conclude.
Comprendi tutto
Related News :