Narrativa
Articolo riservato agli abbonati
Minacciato dalla censura ormai quasi certa mercoledì 4 dicembre, il primo ministro ha cercato di salvare la sua pelle e quella del suo governo un’ultima volta, martedì 3 dicembre, davanti ai deputati allora nel programma delle 20 di TF1 e Francia 2.
Che sembra insolito “Benvenuti a Matignon” lanciato fuori controllo, da un primo ministro in prestito, inquilino dei locali per quanto ancora… Ha promesso di essere censurato dopo l’uso dell’articolo 49.3 lunedì nell’Assemblea sul bilancio della previdenza sociale (PLFSS), Michel Barnier hanno ricevuto TF1 e France 2 con questo messaggio di benvenuto, prima di invitare i deputati a farlo “riflesso di responsabilità”. Verrà rovesciato mercoledì 4 dicembre da una mozione votata dal Nuovo Fronte Popolare (NFP) e dal Raggruppamento Nazionale (RN)? “Dipende dai deputati che hanno ciascuno una parte di responsabilità davanti ai francesi, gli elettori del loro collegio elettorale”sfugge al Primo Ministro. Veterano del panorama politico, il savoiardo giura di non rispettare scadenze “una questione di sopravvivenza politica per” se stesso. Sul filo del rasoio, Barnier resta comunque fermo, a difesa del suo metodo: “Non ci occupiamo di contrattazioni o ricatti. Abbiamo ascoltato tutti”. Non si tratta di cedere all’ultimo desiderio del RN, quello dell’indicizzazione delle pensioni di vecchiaia. “Abbiamo fatto uno sforzo. Abbiamo deciso di tutelare le pensioni piccole”sottolinea il capo del governo, alludendo al gesto già concesso al diritto di rivalutare le pensioni più piccole in linea con l’inflazione.
Davanti al pubblico, Barnier ha chiamato i deputati a testimoniare un’ultima volta, questo martedì pomeriggio durante le interrogazioni al governo. Braccio Cr
Belgium
Related News :