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Qual è l’impatto del carbonio del mio albero di Natale?

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Un venditore di alberi di Natale, a Nizza, 14 dicembre 2021. REUTERS/Eric Gaillard ERIC GAILLARD / REUTERS

Questo post è tratto dalla newsletter “Calore umano”inviato ogni martedì alle 12:00 Ogni settimana, il giornalista Nabil Wakim, che conduce il podcast Chaleur Humaine, risponde alle domande degli utenti di Internet sulla sfida climatica. Puoi registrarti gratuitamente cliccando qui.

“Salve, una domanda sul Natale; Abbattere gli abeti e venderli è dannoso per il clima? Ho cercato una brochure sull’argomento ma non l’ho trovata? Avresti una risposta su questo punto? GRAZIE ! » (Domanda posta da Audrey a chaud [email protected])

La mia risposta: L’impatto climatico degli alberi di Natale è difficile da quantificare con precisione, ma è minuscolo nel bilancio delle festività di fine anno, in cui pesano molto di più i trasporti e soprattutto gli acquisti di regali.

1/Cosa sappiamo sull’impatto del carbonio degli alberi di Natale?

Albero naturale o albero di plastica? Diversi studi nordamericani risalenti a qualche anno fa effettuano un’analisi comparativa del carbonio tra un albero naturale e un albero di plastica (la mia collega Josefa Lopez ha realizzato qui un video didattico). I risultati sono chiari: l’impronta di carbonio dell’albero è migliore per un albero naturale che per il suo equivalente in plastica… durante i primi vent’anni di utilizzo.

E allora l’albero stesso? Questi alberi vengono prodotti su appezzamenti adibiti a questo scopo (non li andiamo a cercare in Scandinavia, ad esempio, nelle foreste protette), quindi la loro capacità di immagazzinare carbonio non è molto significativa. Ademe, l’agenzia per la transizione ecologica, spiega che l’albero rappresenta l’1% dell’impronta di carbonio delle vacanze di Natale, un impatto minimo.

2/Come limitare l’impatto del carbonio del tuo albero?

Ademe consiglia di scegliere un abete locale – abete rosso profumato o Nordmann -, di privilegiare un’etichetta a basso impatto ambientale (AB, MPS, Max Havelaar, Plante Bleue) e, se avete un giardino, di acquistare un abete in vaso e di ripiantarlo velocemente. Altro punto importante: l’impatto di carbonio di un albero è molto minore se viene riciclato correttamente invece di essere bruciato. Dall’inizio di gennaio vengono organizzate raccolte per compostare o triturare gli abeti da utilizzare come pacciame nei giardini.

Ultima opzione: optare per un albero in legno riutilizzabile (e conservarlo per diversi anni, altrimenti non conta, avete capito bene)

3/Ma cosa inquina davvero a Natale?

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