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Un anno dopo la morte di Thomas, 16 anni, a Crépol: sinistra e ultradestra manifestano per conto proprio

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Un anno dopo la morte di Thomas a Crépol, questo sabato 30 novembre 2024 a Romans-sur-Isère si sono finalmente svolte due manifestazioni. Uno di estrema destra e l'altro di un gruppo di sindacati fortemente presidiato dalla polizia sia in città che nei dintorni.

Oltre 250 agenti di polizia presenti in città, con elicottero e drone, sono stati impegnati questo sabato nell'ambito delle manifestazioni in ricordo di Thomas. Ce ne sono due a distanza, questo sabato pomeriggio a Romans-sur-Isère (Drôme), uno organizzato da un piccolo gruppo di estrema destra in memoria del giovane Thomas, ucciso un anno fa nel villaggio di Crépol, e l'altro da sindacati e organizzazioni di sinistra. Il primo raduno a partire è avvenuto all'inizio del pomeriggio. “Di fronte ai razzisti, romani resiste”recita lo striscione in testa al corteo, guidato da organizzazioni di sinistra.

Al corteo hanno preso parte diverse centinaia di persone, tra cui attivisti della Giovane Guardia, simpatizzanti della LFI e della CNT, ha notato un giornalista dellaAFP. “Per noi è importante dire che Romani non è una città di estrema destra, che nonostante l'estrema destra ci abbia inserito sulla mappa e nella loro agenda politica, noi, sul campo, vogliamo dire basta. a quello”ha spiegato al«AFP Julie Maurel, membro del Collettivo dei Romanzi.

“Il problema per noi non è affatto sfruttare queste morti”

Nel corteo, la madre di Zakaria, un adolescente di 15 anni di La Monnaie, ucciso in aprile per essersi intromesso in un alterco. “Manifestiamo con Thomas, Zakaria, Nicolas e tutti i bambini che sono morti di violenza cieca nelle nostre teste, nei nostri cuori. Ma in realtà la questione per noi non è affatto sfruttare queste morti, è davvero essere contro i razzisti ripresa che si sta facendo del nostro territorio e della nostra popolazione”insisteva Julie Maurel.

Il corteo è partito dal cuore del quartiere della Monnaie, che è stato preso di mira in particolare durante una manifestazione che assomigliava ad una spedizione punitiva, pochi giorni dopo la morte di Thomas, perché da lì provenivano alcuni sospettati del caso. In questo caso sono state incriminate 14 persone. L'autore del colpo mortale non è stato identificato. Le attuali istruzioni devono consentire di determinare le responsabilità di ciascuno.

Manifestazioni vietate all'inizio

L'altra manifestazione della giornata, alla quale la prima è una risposta, si terrà da metà pomeriggio in una piazza del centro cittadino. Organizzato da un piccolo gruppo di estrema destra chiamato “Giustizia per noi stessi”intende rendere omaggio a Thomas e Nicolas Dumas, un giovane – guarda caso giocatore dello stesso club di rugby dell'adolescente – ucciso all'inizio di novembre davanti a una discoteca del dipartimento, che loro descrivono come “vittime dell’immigrazione”.

Le due manifestazioni erano state inizialmente vietate dalla prefettura che temeva “significativi disordini e scontri ideologici”. Una decisione del tribunale amministrativo di Grenoble ha finalmente revocato questi divieti.

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