Troppo occupato a seguire la riunione di Amalka, probabilmente ti sei perso la grande crisi diplomatica in Georgia (ti perdoniamo). E noi, dal cuore grande, vi spieghiamo tutto in questo aggiornamento.
Quando risalgono le tensioni?
Il 26 ottobre, le elezioni legislative in Georgia hanno dato la maggioranza al partito filo-russo Sogno Georgiano, confermando il suo segretario generale Irakli Kobakhidze come Primo Ministro, carica che ricopriva da febbraio. Le elezioni sono state subito considerate sospette, soprattutto dall’Unione Europea, che ha accusato la Russia di gravi interferenze. La presidente della Georgia Salomé Zourabichvili, in rottura con il governo e con poteri limitati, ha dichiarato “incostituzionale” il nuovo Parlamento e ha chiesto l'annullamento dei risultati delle elezioni legislative alla Corte costituzionale, che ha poche possibilità di successo. Anche l'opposizione, che accusa Georgian Dream di gravi abusi antidemocratici, boicotta il Parlamento.
Come ha reagito l’Unione Europea?
Giovedì il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che respinge i risultati delle elezioni parlamentari in Georgia. Questa risoluzione chiede che entro un anno vengano organizzate nuove elezioni sotto la supervisione internazionale e che vengano adottate sanzioni contro gli alti funzionari georgiani, compreso Irakli Kobakhidze.
E la risposta della Georgia?
Il primo ministro ha affermato che il suo governo rinvia eventuali negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028, accusando Bruxelles di “ricatto”. “Abbiamo deciso di non mettere all'ordine del giorno la questione dell'adesione all'Unione europea prima della fine del 2028”, ha annunciato. Tuttavia, si è impegnato a continuare ad attuare le riforme necessarie, garantendo che “entro il 2028, la Georgia sarà meglio preparata di qualsiasi altro paese candidato ad aprire i negoziati di adesione con Bruxelles e a diventare uno Stato membro nel 2030”.
Il primo ministro, che già criticava l’Ue e gli Stati Uniti per aver voluto trascinare la Georgia nella guerra tra Russia e Ucraina, ha chiesto giovedì, davanti ai deputati, che Bruxelles “rispetti i nostri interessi nazionali e i nostri valori tradizionali”.
Da quando la Georgia cerca un posto europeo?
Ex repubblica sovietica, la Georgia ha ottenuto ufficialmente lo status di candidato all’adesione nel dicembre 2023, ma da allora Bruxelles ha congelato il processo, accusando il governo del Sogno georgiano di aver compiuto un grave passo indietro democratico.
E la gente?
Giovedì e venerdì, migliaia di manifestanti si sono radunati davanti al Parlamento e al quartier generale del Georgian Dream a Tbilisi, sventolando bandiere dell'UE e della Georgia e bloccando il traffico.
La polizia georgiana antisommossa ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti giovedì poco dopo la mezzanotte e venerdì con idranti.
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