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Tassi: chiaro allentamento settimanale nella zona euro e dollaro, non nel Regno Unito – 29/11/2024 alle 18:28

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(CercleFinance.com) – Wall Street è aperta per mezza seduta e nuovi record assoluti sono già stati battuti, ma sui T-Bond operano solo i ‘futures’ (-5pt a 4,207%, ovvero -20,5pt settimanali), il giorno dopo la festa del Ringraziamento: le aspettative di aumento dei consumi non alimentano al momento i timori inflazionistici.

Le aziende americane si affrettano a effettuare ordini in Cina prima dell’aumento dei dazi doganali: il mese di dicembre potrebbe comportare un forte aumento dei prezzi all’importazione.

I tassi si stanno allentando in Europa con la prospettiva di ulteriori tagli perché la depressione nelle nostre economie è ancora evidente a causa delle incertezze politiche, economiche e geopolitiche che attualmente affliggono il Vecchio Continente.

“La zona è chiaramente penalizzata dalla debolezza della domanda interna e il timore di nuovi dazi negli Stati Uniti pesa sulla fiducia degli imprenditori che ancora non possono contare sulla ripresa cinese”, ricorda Thomas Giudici, direttore di Salamandre (Auris Gestion ).

“La BCE non ha quindi altra scelta che accelerare il ritmo dei tagli dei tassi nonostante la crescita salariale che rimane forte”, giudica il professionista.

Nel corso dell’intera settimana, i titoli del Tesoro dell’Eurozona hanno perso in media -18 punti.

I Bund cedono questo venerdì -5,5 punti (a 2,0850), gli OAT -4,7 (2,895%), i BTP italiani -7,5 punti verso il 3,2720% (il 10 anni italiano si rilassa di -23 punti in media settimanale… e lo ‘spread’ con i nostri OAT scende a +39Pt rispetto ai 50 di 10 giorni fa.

La buona notizia per la Francia è che lo spread OAT/Bund è stato ridotto da 88 a 82 punti in 48 ore, il che dimostra una certa compostezza (nessun peggioramento previsto) prima del verdetto Standard & Poors sul nostro debito di stasera.

Ancora nessun vento favorevole sui ‘Gilts’ britannici, che ancora una volta vanno controcorrente con un peggioramento di +2 punti al 4,291%, ovvero solo 9 punti di miglioramento… vale a dire la metà rispetto al continente.

Sul fronte delle cifre, a fine mattinata gli investitori si sono un po’ rassicurati con i dati sull’inflazione nella zona euro: sono risultati in linea con le previsioni.

Il tasso “grezzo” si è attestato al 2,3% a novembre rispetto al +2,00% di ottobre, ma la buona sorpresa è arrivata dal tasso “core” che si è stabilizzato al 2,7% rispetto al 2,8% previsto.

La previsione mediana di inflazione della BCE per i prossimi 12 mesi è aumentata al 2,5%, dal 2,4% precedente, e la previsione di inflazione triennale è rimasta stabile al 2,1%.

Per la cronaca, i dati preliminari pubblicati ieri in Germania e Spagna hanno evidenziato una riaccelerazione della dinamica dei prezzi, soprattutto nel settore dei servizi, ma gli economisti ritengono che queste statistiche non possano escludere lo scenario di un possibile taglio dei tassi di 50 punti base. punti dalla BCE il mese prossimo.

In Francia, secondo la stima provvisoria su un anno effettuata a fine mese, i prezzi al consumo aumenterebbero dell’1,3% a novembre 2024 secondo l’INSEE, dopo il +1,2% di ottobre.

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