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Israele fa appello al mandato d’arresto della CPI contro Netanyahu e chiede la sospensione della sua esecuzione – Libération

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La Corte penale internazionale sospetta che il primo ministro israeliano e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant siano “penalmente responsabili” del crimine di guerra della fame e dei crimini contro l’umanità.

Mercoledì 27 novembre Israele ha notificato alla Corte Penale Internazionale (CPI) la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto contro il suo Primo Ministro, Benjamin Netanyahu, e l’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra, ha annunciato l’ufficio del Primo Ministro della Corte Penale Internazionale (CPI). Stato ebraico. In attesa di una decisione nel merito, Israele ha anche chiesto alla Corte penale internazionale di sospendere l’esecuzione dei due mandati di arresto emessi giovedì 21 novembre, ha riferito in un comunicato stampa l’ufficio del primo ministro israeliano.

La Corte penale internazionale ha inoltre emesso un mandato d’arresto contro il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif. Coprono il periodo compreso tra l’8 ottobre 2023, il giorno dopo gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, e almeno fino al 20 maggio 2024, data in cui il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha presentato la sua richiesta.

La Corte internazionale afferma di ritenere che Netanyahu e Gallant lo siano “penalmente responsabile” del crimine di guerra di fame, nonché dei crimini contro l’umanità di omicidio, persecuzione e altro “atti disumani”. La CPI sostiene inoltre che i due uomini “sono anche responsabili penalmente come leader civili per il crimine di guerra di aver diretto intenzionalmente un attacco contro la popolazione civile”.

Maggiori informazioni a seguire…

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