La prima giornata di mobilitazione dell’Istruzione Nazionale avrà luogo il 5 dicembre 2024. I sindacati intendono farsi sentire ed esprimere la loro rabbia per l’eliminazione della famosa giornata di attesa.
Educazione nazionale in piazza il 5 dicembre 2024. È stato raggiunto un accordo per organizzare una mobilitazione e opporsi alle misure volute dal governo e dal ministro Guillaume Kasbarian riguardo all’estensione a tre giorni del periodo di attesa per il servizio civile, rispetto a quello attuale , tra gli altri. “Il passaggio da 1 a 3 giorni di attesa e la riduzione dell’indennità per le assenze per malattia sono misure punitive, come se i dipendenti pubblici fossero colpevoli di essere malati, anche se i governi che si sono succeduti hanno la pesante responsabilità del deterioramento delle loro condizioni di lavoro e, in ultima analisi, della loro salute”, precisa un nuovo comunicato stampa della FSU, UNSA Education, CFDT EFRP, CGT Educ’action, SNALC, SUD Education, del 18 novembre. Secondo loro, la riduzione del salario porterà ad una precarietà degli agenti, soprattutto tra i più poveri e le donne.
Lo sciopero sarà anche l’occasione per chiedere l’abbandono della riduzione dal 100% al 90% dell’indennità di malattia dei dipendenti pubblici. Infine, “i 4.000 tagli di posti di lavoro annunciati degraderanno ulteriormente la vita quotidiana dei nostri colleghi nelle scuole, nei licei e nei licei. Le scuole pubbliche sono a un punto di svolta, queste misure le spingeranno nel vuoto”, critica il comunicato stampa. La prima manifestazione del 5 dicembre promette quindi di essere ampiamente seguita dagli operatori professionali e, ancora più ampiamente, dalla Pubblica Amministrazione in generale.
“Tutti in sciopero il 5 dicembre” contro le “misure Kasbarian”
In queste condizioni, il comunicato stampa congiunto di queste 6 organizzazioni sindacali invita i dipendenti a scioperare giovedì 5 dicembre per una prima giornata di mobilitazione. Chiedono puramente e semplicemente il “ritiro delle misure Kasbariane, l’eliminazione del giorno di attesa, il ripristino del GIPA, una rivalutazione del punto indice e l’eliminazione del Patto. Tutto il personale deve essere rivalutato, senza compensazione e con una reale È necessario creare lo status per AESH. È necessario annullare i tagli di posti di lavoro, creare posti per ridurre il numero delle classi e migliorare le condizioni di lavoro di tutto il personale. Dichiarazioni condite dallo slogan: “tutti in sciopero il 5 dicembre”. Ricordiamo che il bilancio 2025 proposto dal primo ministro Michel Barnier prevede un risparmio di 1,2 miliardi di euro per la funzione pubblica.
Solo il sindacato FO non ha aderito all’appello e ha preferito invece mantenere la sua proposta di procedere a uno sciopero rinnovabile di tre giorni “contemporaneamente allo sciopero dei ferrovieri”, cioè il 21 novembre, ha precisato il segretario generale della UIAFP-FO, Christian Grolier, all’AFP. “Prenderemo in parola il gioco del ministro: tre giorni di attesa, tre giorni di sciopero”, ha già detto il sindacalista dopo un incontro delle organizzazioni con il ministro.
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