Premio letterario francofono –
Lorrain Voisard incoronato per il suo tuffo nella vita di un mattatoio
L’RTS Audience Award ha riconosciuto “Nel cuore della bestia”, un romanzo avvincente che evoca questo luogo di vita e di morte dove uomini e animali si intersecano.
Pubblicato oggi alle 20:34
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- Il libro esplora la vita quotidiana di un macello rurale di lingua francese.
- Arthur Jolissaint, intellettuale, si tuffa nella realtà dell’industria della carne.
- L’umanità del soggetto e l’audace narrazione hanno conquistato la giuria del Premio del Pubblico RTS.
Si tratta di un potente primo romanzo che domenica a Friburgo ha ricevuto il Premio del pubblico RTS. “Al cuore della bestia”, di Lorrain Voisard, scava nella vita quotidiana di un mattatoio rurale francofono, fino alle viscere degli animali. La lettura del testo non lascia indenni: è difficile, allora, non pensarci di fronte alla carne nel piatto…
Ecco Arthur Jolissaint, un intellettuale squattrinato che vuole confrontarsi con una realtà che i consumatori di bistecche, salsicce o salumi generalmente preferiscono ignorare. Raccontando i suoi mesi di lavoro in una fabbrica uccidendo vitelli, mucche e maiali, il narratore non nasconde nulla del sangue che schizza, del grasso che impregna il nastro trasportatore della linea di macellazione, dei pezzi da appendere con destrezza, solo per citarne alcuni solo alcuni esempi. Senza dimenticare la pulizia degli impianti utilizzando una soluzione di cloro per spianare la strada: un compito ovvio per l’azzurro che è.
Più che una cruda testimonianza, il giovane autore nato a Saint-Imier, anche lui in corsa per il Premio del Libro Città di Losanna, crea un testo letterario, dove le grida degli animali si mescolano alle parole degli operai. Tutti uomini, tranne un operaio e il veterinario. Che si tratti dello chef e delle sue istruzioni sommarie e ripetitive, che chiama il narratore “Il Santo”, o di Fred, che lavora nei macelli da quando ha lasciato la scuola dell’obbligo, e di cui Arthur non sa che l’ossessione di parlare di sesso è una patologia o un semplice provocazione.
C’è anche il simpatico Hamza e i suoi molteplici lavori, che nonostante gli anni non si abitua ai turni di notte, e che rimane ossessionato dalla questione di sapere cosa percepiscono gli animali di ciò che accadrà loro. Hamza che sorride ad Arthur, che “non ha bisogno di mentire per ricambiare il sorriso”. Perché in questo libro nulla è bianco o nero. I collegamenti vengono creati e il narratore, che è lì di passaggio, sta attento a non schierarsi.
Prendere le distanze
L’autore, che cita in particolare il compianto Joseph Ponthus e il suo “À la ligne. Factory Sheets”, mescola queste crude descrizioni con parti più poetiche, con una voce interiore resa in corsivo. È anche ambientato, a intervalli regolari, dopo il suo periodo di lavoro in fabbrica, riflettendo il punto di vista di un’attivista antispecista, o quello di un Hamza che ha deciso di cambiare strada dopo un incidente di troppo.
È del resto “l’umanità che emerge dagli scambi sociali di cui egli testimonia, attraverso la poesia e l’audacia formale del suo racconto, nonché attraverso l’assenza di un giudizio definitivo sul settore che osserva e descrive”, a conquistare la giuria, presieduta dal giornalista Nicolas Julliard. Il premio, assegnato dai lettori francofoni che hanno esplorato una cinquantina di opere pubblicate quest’anno, ammonta a 10.000 franchi.
“Nel cuore della bestia”, Lorrain Voisard, ed. dal basso, 209 p.
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