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presto decine di raffinerie di petrolio andranno in bancarotta?

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Fortemente colpito dalle sanzioni occidentali, il petrolio russo si trova oggi in grande difficoltà. All’inizio del 2025 si prevede che diverse raffinerie del Paese chiuderanno i battenti, situazione che potrebbe peggiorare nel prossimo futuro. La Russia potrebbe ancora tentare di applicare una soluzione molto incerta.

Petrolio russo in pericolo

Ricordiamo innanzitutto che la Russia ricava gran parte delle sue entrate dallo sfruttamento degli idrocarburi (petrolio e gas), ovvero tra il 30 e il 50% secondo le stime. Tuttavia, la guerra con l’Ucraina ha spinto i paesi occidentali a sanzionare i combustibili fossili russi. Da allora, il Paese ha fatto del suo meglio per mantenere la rotta con l’aiuto della sua flotta nera e illegale e con l’espansione dei mercati in Cina e India.

Tuttavia, il petrolio russo è in pericolo, come ha spiegato Bloomberg in un articolo del 5 novembre 2024. Come spiega il quotidiano, Le entrate petrolifere della Russia sono infatti diminuite del 29% nell’ottobre 2024 rispetto all’anno precedente. Oltre alle sanzioni, il paese deve affrontare la resistenza di alcuni paesi asiatici, spaventati dalle sanzioni secondarie che potrebbero provenire dagli Stati Uniti.

Pertanto, le raffinerie russe sono in difficoltà. Alcuni potrebbero addirittura chiuderanno i battenti all’inizio del 2025in particolare quelli di Ilsky, Novoshakhtinsky e Tuapse. Sono già stati costretti a ridurre la produzione e talvolta anche a sospendere temporaneamente le attività. Bisogna però sapere che le raffinerie più colpite dalla situazione lo sono quelli qualificati come a bassa tecnologiacioè quelli che non producono carburanti premium.

Crediti: Nantonov / iStock

Una possibile fusione tra i giganti dell’energia fossile

La Russia deve affrontare un altro problema. Al calo della domanda in Occidente, infatti, si unisce un riduzione dei prezzi del greggiola materia prima da trasformare per ottenere combustibili utilizzabili come benzina o Diesel. Di conseguenza, le raffinerie hanno visto diminuire i loro margini e alcune sono state addirittura costrette a prendere in prestito denaro per continuare a operare.

Allo stesso tempo, alcuni membri del governo, come il ministro dell’Energia Sergei Tsivilev, stanno valutando soluzioni per alleviare il settore degli idrocarburi. Una di queste soluzioni sarebbe quella di unisci alcuni giganti come Rosneft, Lukoil e Garum Neft, una filiale di Gazprom. Attualmente soggette alle sanzioni americane, queste aziende potrebbero quindi unire le forze. Tuttavia non è affatto sicuro che questa decisione possa davvero salvare questo settore essenziale per la Russia.

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