Dopo aver distrutto Gaza, Israele sta ora cercando di annientare il Libano. I bombardamenti contro le zone civili si stanno intensificando tanto più che l'invasione terrestre dell'esercito israeliano nel sud del paese viene notevolmente rallentata dai combattenti di Hezbollah. L'organizzazione sciita libanese dimostra così che, nonostante i colpi ricevuti e in particolare l'assassinio di numerosi leader di alto rango, tra cui Hassan Nasrallah, non ha perso la sua capacità di resistenza.
“Per coloro che sostengono che il nostro sostegno a Gaza ha dato a Israele un motivo per attaccare il Libano, no, Israele non ne ha bisogno”, ha detto Naïm Qassem, il nuovo numero 1 di Hezbollah, il 20 novembre, durante un discorso. “Abbiamo accettato la proposta Biden-Macron il 23 settembre (data di inizio delle operazioni di terra israeliane, ndr) pensando che si potesse trovare una soluzione per porre fine all’aggressione. Ma hanno assassinato il nostro segretario generale il 27 settembre e questa battaglia è continuata”.
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Naïm Qassem ha anche spiegato la strategia di Hezbollah. “La resistenza non è un esercito, non funziona per impedire al nemico di avanzare. La resistenza lo combatte dovunque avanza per infliggere perdite”. Gli scontri avvengono direttamente sul terreno ma anche attraverso il lancio di razzi e missili o l’invio di droni direttamente in territorio israeliano. Lo dice il segretario generale di Hezbollah “La resistenza ha la capacità di mantenere questo ritmo per un lungo periodo di tempo. »
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