Ieri sera su CPolitique, la televisione pubblica ha toccato il fondo: mentre Boualem Sansal, detenuto in un carcere algerino, non ha potuto rispondere, noi avremo organizzato – senza che il conduttore protestasse un attimo – il vostro processo con argomenti diventati il ”Sans dot” di Molière: Lei, caro amico, è di estrema destra.
Ai comandi, un Benjamin Stora nel suo ruolo, scortato da un certo Sidi Moussa, ti ha attaccato a suo piacimento: Per Stora, hai commesso il reato di aver… “ferito il sentimento nazionale algerino”.
Per il dottore in scienze politiche Nadjib Sidi Moussa: “Considerarsi un uomo illuminato, che difende grandi cause, è completamente sbagliato”. Secondo lui, riprendereste le tesi di Eric Zemmour facendo un discorso “ostile agli immigrati e ai musulmani”, e noi che vi sosteniamo saremmo… “ciechi o complici”.
Decodificazione: erano contrari alla tua carcerazione, come erano stati contrari al tentativo di omicidio di Salman Rushdie o alla decapitazione di Samuel Paty. Ma ditemi un po’: non l’avete cercato voi tre? Certamente, hanno ammesso, le loro argomentazioni non giustificavano il tuo arresto, ma costituivano… elementi di dibattito.
Caro Boualem, è così che in Francia il servizio pubblico ha osato lanciare un atto d’accusa contro uno scrittore francese arrestato da una dittatura. Molti di noi questa mattina sono devastati e molto tristi. Le linee si fanno più chiare e Benjamin Stora ha scelto spudoratamente la sua parte.
Si è levata una sola voce, quella di Rachel Binhas
Reazioni indignate questa mattina
L’autore Joseph Macé-Scaron stima che lo spettacolo C Politique “ti ha gettato nel fango”, con Kamel Daoud che ha avuto il coraggio di difenderti. Per Emmanuelle Ducros, giornalista di L’Opinion, “È inutile che l’Algeria si stanchi di fare il vostro processo, lo fanno sul set in Francia.
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