Tre no e un solo sì –
Le donne hanno (quasi) sempre avuto ragione al ballottaggio
Come spiegare la vittoria dell’EFAS, il doppio no alla legge sugli affitti e il rifiuto delle autostrade? Le risposte con il sondaggio post-voto.
Pubblicato oggi alle 6:31
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Se il rifiuto delle autostrade è legato soprattutto al divario di genere (il primo ha detto sì al 56%, il secondo ha detto no al 61%), Albert Rösti deve il suo fallimento anche alla mancanza di sostegno da parte del campo borghese.
Secondo il sondaggio post-voto di Tamedia (editore di questo contenuto), il 31% degli elettori dell’UDC ha votato contro il progetto. Sono addirittura il 46% al Centro e il 25% nel PLR. Di fronte, gli avversari serrano le fila: 81% contro il PS e 90% tra i Verdi.
Un’altra sorpresa, l’assenza di un divario città-campagna. Se il 57% degli elettori urbani ha votato no, gli elettori rurali non sono stati esclusi: 53%. Solo il voto urbano è stato vicino: 50%-50%.
Due argomenti hanno fatto pendere l’ago della bilancia. Il fatto che “lo sviluppo delle autostrade favorisca nuovi traffici” è stato citato dal 39% dei contrari al testo. Il 38% ritiene inoltre che “di fronte alla crisi climatica l’estensione delle autostrade non sia opportuna”.
Infine, nota che questo no non è un «non andare» per le strade. Quando è stato chiesto agli intervistati se fossero favorevoli a nuovi prolungamenti autostradali, il 48% ha risposto sì, rispetto al 51% che ha detto no.
Regole contro Airbnb
Anche nelle due revisioni del diritto di locazione le donne hanno fatto la differenza. Per quanto riguarda le nuove regole relative al subaffitto, l’elettorato femminile ha detto no al 56%, mentre gli uomini l’avrebbero accettata al 54%. Per il licenziamento per motivi personali è più o meno la stessa cosa: il 59% delle donne ha detto no; uomini, sì al 52%.
Per il resto, queste due elezioni hanno prodotto le tradizionali divisioni sinistra-destra, ma anche città-campagna. È infatti un sì quello che emerge nelle campagne per entrambi i testi, mentre i paesi dicono chiaramente no.
Ricorderemo anche che la grande maggioranza degli svizzeri (65%) ritiene che siano necessarie nuove regole per limitare gli affitti tramite Airbnb o altre piattaforme simili. Chiedono in particolare norme legali che limitino tali affitti a 90 giorni all’anno.
Dovremmo avere meno ospedali?
Dei quattro oggetti, però, ne resta uno su cui le donne hanno perso. Mentre il 53% di loro ha votato contro la riforma che mira a standardizzare il finanziamento sanitario, alla fine sono stati gli uomini e il loro 60% a favore a far pendere la bilancia.
Anche gli oppositori – PS e sindacati – hanno avuto difficoltà a convincere il proprio campo, dato che il 31% dei socialisti ha votato a favore del testo. I Verdi sono divisi: 40% sì e 60% no, così come l’Udc che si è espressa solo a parole (51%). Il Centro (62%), i Verdi Liberali (70%) e il PLR (76%) sono stati i più favorevoli al progetto.
Dopo questa riforma la Svizzera dovrebbe iniziare a ridurre il numero degli ospedali per concentrarsi sulle strutture più grandi? La popolazione sembra divisa. Il 47% degli intervistati ha risposto sì, contro il 48% che propendeva per il no.
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Florent Quiquerez dal 2015 è giornalista nella sezione Svizzera. Specializzato in politica, si occupa principalmente di notizie federali. In precedenza ha lavorato come corrispondente parlamentare per le Radio Régionales Romandes.Maggiori informazioni
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