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se il governo Barnier verrà censurato, Panot ritiene che Macron avrà “due scelte”

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La presidente del gruppo ribelle dell’Assemblea nazionale Mathilde Panot ha parlato alla BFMTV della possibile censura del governo di Michel Barnier, nel quadro delle discussioni sul bilancio che potrebbero sfociare in un voto di 49,3.

La insoumise si prepara alle conseguenze di Michel Barnier. Mentre a dicembre nell’ambito della votazione sul bilancio potrebbe verificarsi una censura del governo da parte dei deputati, la presidente del gruppo LFI all’Assemblea nazionale Mathilde Panot è fiduciosa nel fatto che il primo ministro “cadrà e sarà sconfitto”, come ha detto domenica 24 novembre su BFMTV.

Dopodiché, ritiene che “al presidente della Repubblica resteranno solo due scelte: nominare Lucie Castets (…) o andarsene”.

Il PFN “ha un budget pronto”

Il deputato della Val-de-Marne ricorda così che l’ex direttore finanziario del municipio di Parigi resta il candidato del Nuovo Fronte Popolare (NFP) per Matignon e che la coalizione di sinistra “ha un bilancio pronto”, ricorda altrove che le discussioni parlamentari su questo tema potrebbero durare “fino alla fine di gennaio”.

In un’intervista pubblicata sabato su Le Parisien, la portavoce del governo Maud Bregeon afferma che se il bilancio proposto dal governo Barnier non sarà votato dal Parlamento nelle prossime settimane, la Francia “corre il rischio di uno scenario greco”. Una minaccia respinta in blocco, quindi, dai ribelli e da Mathilde Panot.

Per censurare il governo di Michel Barnier, la sinistra conta su un probabile utilizzo da parte del governo dell’articolo 49.3 della Costituzione, che permette l’adozione del testo senza voto dell’Assemblea nazionale, perché non esiste attualmente la maggioranza per votare sul bilancio. Michel Barnier ha dichiarato il 14 novembre che “probabilmente” dovrà utilizzare 49,3 per approvare il testo.

La RN voterà per la censura?

Non disponendo da solo della maggioranza assoluta, il PFN avrà però bisogno del sostegno di altri deputati, ad esempio quelli del Raggruppamento Nazionale, che per ora rifiutano di censurare il governo.

Mercoledì Marine Le Pen ha assicurato che sta prendendo seriamente in considerazione la censura: “Non accetteremo che il potere d’acquisto dei francesi venga ulteriormente ridotto. È una linea rossa. Se questa linea rossa verrà superata, voteremo a favore della censura”. Lunedì, su BFMTV, Jordan Bardella ha affermato che all’interno del partito di estrema destra non è stata ancora presa la decisione di votare per la censura, ma che il governo “sta intraprendendo la strada”.

Nonostante queste affermazioni di Marine Le Pen, Mathilde Panot vuole vedere “in pratica ciò che verrà fatto, perché sappiamo già che questo bilancio vuole farla pagare ai francesi”.

Il primo ministro dovrà ricevere questo lunedì a Matignon il capo dei deputati della RN, ma anche Mathilde Panot e Éric Ciotti, per cercare di trovare un accordo che permetta l’adozione del bilancio.

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