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Bitcoin supera i 95mila dollari, Nvidia raffredda la Borsa di Tokyo

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>> La Borsa di Tokio in equilibrio in un mercato attendista

>> La Borsa di Tokio crolla

>> La Borsa di Tokio trascinata dal calo dello yen rispetto al dollaro

Il dollaro americano in una banca negli Stati Uniti.
Foto: AFP/VNA/CVN

Sempre portato da”l’effetto Trump“, la più grande criptovaluta per capitalizzazione ha raggiunto un nuovo record a 95.004,50 USD intorno alle 01:24 GMT, prima di moderare i suoi guadagni. Veniva scambiata a 94.609 USD intorno alle 02:00 GMT.

Alla Borsa di Tokyo intorno alle 02:00 GMT, l’indice di punta Nikkei è sceso dello 0,71% a 38.081,12 punti, e l’indice più ampio Topix è sceso dello 0,29% a 2.690,67 punti. Il mercato è penalizzato dalla pubblicazione dei risultati dell’americana Nvidia. avvenuta dopo la chiusura di Wall Street.

Il colosso dei chip, considerato il portabandiera della rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa (AI), ha nuovamente superato significativamente le aspettative di profitto medio trimestrale e ha assicurato che la domanda per i suoi semiconduttori non rallentasse.

Sul mercato dei cambi, lo yen cerca di riprendersi nei confronti del dollaro nel commercio asiatico. La valuta giapponese veniva scambiata a 155,03 yen per dollaro intorno alle 02:15 GMT, rispetto a circa 155,50 yen della sera precedente.

Lo yen è caduto nelle ultime settimane contro un dollaro rafforzato dalla prospettiva di politiche inflazionistiche da parte della futura amministrazione di Donald Trump, che spingeranno verso un aumento del debito e tassi mantenuti a un livello elevato, più attraente per un investitore.

I commercianti di valuta sono sospesi giovedì 21 novembre da un nuovo discorso del governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, per “decodificare qualsiasi sottile cambiamento nella politica (…) i mercati si preparano ad un tono più aggressivo” dopo essere stato evasivo all’inizio della settimana sull’aumento dei tassi a dicembre, secondo il signor Innes.

Con scambi scarsi, i mercati cinesi oscillano attorno all’equilibrio, in un mercato minato dalla persistente cupa situazione economica della seconda economia più grande del mondo e dalle crescenti prospettive di tensioni commerciali.

Intorno alle 02:30 GMT, l’indice Hang Seng è rimasto stabile (+0,05% a 19.715,09 punti). L’indice composito di Shanghai ha perso lo 0,19% e quello di Shenzhen lo 0,32%. Nello stesso periodo i prezzi del petrolio sono saliti: il prezzo del barile Brent del Mare del Nord è salito dello 0,41% a 73,11 dollari, quello del barile americano West Texas Intermediate (WTI) dello 0,47% a 69,06 dollari.

APS/VNA/CVN

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